Sembra che nella nuova biografia del Duca Bianco, “David Bowie: A Life”, l’autore Dylan Jones si sia focalizzato anche sulla travagliata amicizia tra la rockstar britannica e Roger Moore, attore famoso per essere stato uno dei volti di 007 al pari di Sean Connery e scomparso lo scorso 23 maggio. (leggi l’articolo)
Jones ha infatti dichiarato “una delle persone più strane nell’orbita di Bowie è stata Roger Moore. Hanif Kureishi – (sceneggiatore e scrittore anche sul Telegraph) – mi ha raccontato la storia di quando David Bowie si è trasferito in Svizzera verso la fine degli anni ’70 per scappare dalle tasse e dagli spacciatori”.
“Non conosceva nessuno lì. Era in questa grande casa nei sobborghi di Ginevra. Un giorno, attorno alle cinque e mezza passate del pomeriggio, qualcuno bussò alla porta e, dopo aver detto, ‘ciao David’ Roger Moore entrò dentro ed i due bevvero una tazza di tè. Rimase per qualche altro drink e per poi per la cena, raccontò molte storie sui film di James Bond. Fu un momento fantastico, una notte eccezionale”.
“Ma il giorno dopo, alle cinque e mezzo del mattino, toc toc, è Roger Moore. Si è autoinvitato ancora e si è seduto ‘sì, vorrei un gin tonic David’. Raccontò le stesse storie, ma erano sempre meno interessanti la seconda volta”.
“Dopo due settimane, alle cinque e venticinque del pomeriggio, letteralmente ogni giorno, David Bowie poteva essere trovato sotto il tavolo della cucina per far finta di non essere in casa”.
Da ricordare che Bowie rifiutò di partecipare alle riprese del film 007 – Bersaglio mobile (1985), praticamente l’ultimo film con Moore nei panni di James Bond, per motivi sconosciuti. Che sia forse questa la risposta a quell’interrogativo o c’è dell’altro sotto?
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