“Spesso mi chiedono il segreto del mio successo ed io ancora non lo so davvero” ha detto il batterista, polistrumentista ed attore inglese Phil Collins, famoso per la sua militanza nei Genesis, nei Brand X e per la sua attività solista.
“Credo che possa dipendere dal fatto che scrivo canzoni le quali riscontrano il favore di molte persone. Le mie canzoni sono oneste e vengono dal cuore”.
Queste le dichiarazioni della mega star Phil Collins, lo stesso Collins che appena diciannovenne entrò nei Genesis come batterista anche se prima si dedicava alla recitazione, il padre l’avrebbe preferito attore, ma il suo vero amore è sempre stato la musica.
Ebbe infatti la sua prima batteria a tre anni ed a cinque era già in grado di suonare con una certa costanza e con una certa tecnica.
Collins ha trasmesso questo suo amore anche al figlio sedicenne Nicholas, batterista per il Not Dead Yet Tour, che lo segue fedelmente nonostante le condizioni di salute del padre non siano sempre le migliori ed è dovuta saltare qualche data.
Va però ricordato che Collins ha anche un altro figlio batterista, il quarantunenne Simon, ma ha scelto il più giovane perché “è difficile scegliere tra i tuoi figli, ma Simon è un batterista fantastico che ha già una sua carriera e quindi ho deciso di dare a Nick una chance. Ero un po’ preoccupato dalle possibili accuse di nepotismo da parte del resto della band, ma sono comunque rimasti molto impressionati dal playing di Nick. Voglio solo supportare i miei ragazzi nella direzioni in cui vogliono andare”.
Ovviamente, quando si parla di Collins, è impossibile non pensare al suo periodo come cantante e frontman dei Genesis dopo l’uscita di Peter Gabriel nel 1975 anche se non era proprio il suo vero desiderio.
“Era l’ultima cosa che volevo – ha dichiarato l’artista inglese – mi piaceva essere un batterista e quello era ciò che volevo fare, ma quando Peter ci ha lasciato non riuscivamo a trovare un altro cantante e così la band mi ha convinto a farlo. Non c’era davvero un’altra opzione ed io ho estratto la pagliuzza corta. Mi sono sempre chiesto come sarebbe andata se Peter non se ne fosse andato ed io fossi rimasto a suonare la batteria”.
“Era completamente differente rispetto all’essere dietro a suonare la batteria. Non c’erano monitor in quei giorni ed improvvisamente tutta la band era dietro di me e si sentiva in maniera del tutto diverso rispetto a quando ero dietro la batteria. Non ero più circondato da tamburi e piatti. È stato veramente un grande shock culturale per me”.
Naturalmente all’epoca non mancarono le critiche dei fan della prima oraassieme alla svolta Collins e, a tal proposito, l’artista ha dichiarato “era molto strano venire accusato per il successo della band. Niente è stato pianificato. Non c’è mai stata una decisione riguardo al cambio di direzione della band. Credo che abbiano sempre voluto fare canzoni più corte, e suppongo più accessibili, ma siamo finiti a fare canzoni più lunghe, cosa per la quale i Genesis sono conosciuti”.
“Ma è vero che quando invecchi i tuoi gusti cambiano– prosegue Collins – sei influenzato da cose diverse e ti evolvi, questo è quello che è successo a noi. Siamo migliorati dal punto di vista della scrittura di canzoni che, a loro volta, erano più concise anche se i fan irriducibili sembrava che volessero accusare me per il fatto che non compravano più i biglietti per i nostri concerti”.
Oltre ai problemi con i fan anche i rapporti con Tony Banks (tastiere e chitarra) e Mike Rutherford (basso e chitarra) non erano dei migliori, soprattutto quando Collins era in Canada per cercare di salvare il suo matrimonio con Andrea Bertorelli.
Gli anni passano, ma la domanda resta comunque la stessa: i Genesis torneranno mai insieme?
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