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Un disco per il week end: “Io come io” de Il Rovescio della Medaglia

Siamo nell’Italia dei primi anni ’70 e molti nuovi gruppi che portano con orgoglio la bandiera del progressive rock si stanno affacciando con successo sul panorama musicale italiano.

Tra questi c’è Il Rovescio della Medaglia che, solo nel 1971, aveva pubblicato lo splendido esordio dal titolo La Bibbia” , un concept album sui temi religiosi rivisti e rivisitati. La band è intenta a procedere sulla stessa strada del concept album, ma questa volta opta per la filosofia musicando le opere ed il pensiero del filosofo tedesco Johann Gottlieb Fichte.

È il 1972 e la band pubblica Io come io, diamoci dunque un’occhiata:

Io: la laconica chitarra di Vita, tra riff vorticosi e saliscendi elettrici, è il filo conduttore sul quale si sviluppa questa prima traccia seguita dai giri di basso e batteria che diventano sempre più cupi al pari di quelli della chitarra. La voce di Ballarini poi entra verso la metà del brano narrando uno strano incontro tra un viandante ed un suo vecchio maestro, probabilmente lo stesso Fichte, che gli aveva insegnato i segreti del vivere. Il cantato si sdoppia, diventa stereofonico per chiudersi in un corale finale. Particolarmente interessante, ed inquietante, il verso finale “dici che è tutto vero quel che ho detto a te, ma ho paura quando dici che tu non sai quanto sia bello morire!“

Fenomeno: tornano le influenze dei Black Sabbath e dell’hard rock in generale per un pezzo suddiviso in due parti, rispettivamente Proiezione e Rappresentazione, con ovviamente sempre la chitarra di Vita in evidenza ed un testo piuttosto scarno, ma molto curioso. Un altro viaggio, o forse meglio dire un vagare incerto, per un mondo che circonda il pellegrino ormai amorfo e senza vita. Ad accompagnare la cantilena di Ballarini questa volta è una chitarra acustica che si spegne negli echi eterei e nelle trascinanti rullate di Campoli. Il basso poi di Urso è veramente indiavolato, al pari della voce e degli altri strumenti, e corre per una linea melodica rocciosa degna dei migliori Deep Purple e Iron Maiden dei primi tempi.

Non Io: atmosfere più pacate ed atmosfere acustiche e medievaleggianti, con il flauto di Ballarini bene in evidenza, come una sorta di “pausa” dagli assalti elettrici dei brani precedenti anche se, mano a mano che passano i secondi, si sente benissimo che c’è qualcosa che sta ribollendo sotto questo strato di apparente calma. Ad interrompere infatti questo mood ci pensa sempre la chitarra di Vita che, per tutto il brano, continuerà a giocare tra atmosfere ora rock, ora blues, ora folk accompagnando dei versi più soft ed onirici. L’ipotetico viaggio verso dove il cielo si unisce con il mar.

Io come Io: title track del disco divisa anch’essa in due parti, Divenire e Logica, che è una sorta di dichiarazione finale dell’album che si snoda per i seguenti versi “Sì, brucio di te, sole che mai morirà/La mia luce, la mia luce è in te!/Mi riempio di me e vedrò chi dopo me verrà e sarò io come io!” Il risultato finale è decisamente corale e completamente folle mentre ci si perde nell’estasi mistica, scandita anche dalle percussioni e dai gong di Campoli, prima della chiusura in calando dove tutti i volumi si abbassano fino al completo silenzio. Un po’ come la fine del viaggio del pellegrino.

Giudizio sintetico: se il primo album vi è piaciuto, nonostante il suo essere leggermente più grezzo e registrato in presa diretta, allora questo vi piacerà senz’altro. Un perfetto mix di filosofia e sperimentazione!

Copertina: completamente nera con il medaglione in bronzo estraibile al centro e la parola Rovescio scritta, scusate la ripetizione, per l’appunto a rovescio.

Piuttosto minimale, ma fa lo stesso la sua figura perché in fin dei conti è più importante quello che vi è stato registrato che il suo mero aspetto anche se comunque l’occhio vuole la sua parte. Da ricordare che nella versione CD è solo nera e basta.

Etichetta: RCA

Line upPino Ballarini (voce e flauto), Enzo Vita (chitarra), Stefano Urso (basso) e Gino Campoli (batteria)

 

— Onda Musicale

Tags: Deep Purple, Iron Maiden, Concept Album, Hard rock, Black Sabbath, Prog Rock
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