Son House, il cui vero nome era Eddie James “Son” House Jr., è una delle figure più leggendarie e influenti nel mondo del Delta Blues.
Nato il 21 marzo 1902 a Riverton, Mississippi, Son House ha segnato profondamente la musica americana (in particolare il blues), grazie al suo stile unico e al suo carisma magnetico.
La vita di Son House è segnata da alti e bassi, da momenti di gloria e di oscurità, che hanno contribuito a forgiare il suo stile e la sua visione artistica. Cresciuto nel profondo sud, è stato esposto fin da giovane alla musica gospel e spiritual, elementi che avrebbero poi influenzato profondamente la sua espressione musicale.
Il suo stile di chitarra è probabilmente uno dei più riconoscibili e distintivi del Delta Blues
Son House era dotato di una tecnica del fingerpicking straordinaria, capace di produrre ritmi ipnotici e riff possenti attraverso l’uso della chitarra acustica. Il suo approccio al bottleneck slide guitar, con l’utilizzo di una bottiglia di vetro o di metallo, gli conferiva un suono grezzo e penetrante, carico di emozione.
La sua voce era altrettanto peculiare e riconoscibile. Il suo timbro profondo e ruvido, con frequenti passaggi in falsetto, trasmetteva una forza bruta e una disperazione palpabile. Quando Son House cantava i suoi versi dolorosi e introspettivi, l’ascoltatore non poteva fare a meno di esserne catturato.
Sofferenza, riscatto, peccato e redenzione
Il suo repertorio era incentrato sui temi classici del blues: la sofferenza, il riscatto, il peccato e la redenzione. Brani come “Death Letter Blues” e “Preachin’ the Blues” sono diventati autentici classici del genere, grazie alla loro potenza espressiva e all’abilità narrativa di House. La sua carriera è stata caratterizzata da alti e bassi. Dopo aver raggiunto una certa notorietà negli anni ’30, si ritirò dalla scena musicale per quasi due decenni, dedicandosi a lavori occasionali e all’alcool. Fu solo grazie alla “riscoperta” dei ricercatori di musica folk negli anni ’60 che Son House tornò a esibirsi, stupendo il pubblico con la sua abilità e il suo carisma intatto.
Questa seconda fase della sua carriera lo vide collaborare con artisti del calibro di Bonnie Raitt e Eric Clapton, che lo consideravano una vera e propria leggenda del blues. Il suo stile influenzò profondamente una nuova generazione di musicisti, che trovarono nella sua musica un riflesso dei dolori e delle speranze dell’umanità.
La figura di Son House incarna l’essenza stessa del Delta Blues, una forma d’arte nata dalle sofferenze e dalle lotte del popolo afroamericano. La sua voce e il suo tocco sulla chitarra sono diventati sinonimi di un’autenticità e di una passione che raramente vengono eguagliate.
La scomparsa di Son House
La malattia lo portò nel 1974 a decidere di ritirarsi nuovamente dalle scene per stabilirsi a Detroit, nel Michigan, città dove restò sino alla sua morte avvenuta nel 1988 a causa di un tumore alla laringe. È stato sepolto al Mount Hazel Cemetery a Detroit. I membri del Detroit Blues Society hanno in seguito tenuto dei concerti col fine di raccogliere fondi per porre un monumento sulla sua tomba. Nel corso della sua vita Son House è stato sposato cinque volte.