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Danny Gatton: “il più grande chitarrista sconosciuto al mondo”

Danny Gatton

Danny Gatton è stato un musicista che per tutta lavita ha cercato di rendere la chitarra un’estensione della sua anima. Non è stato sempre facile, ma la musica è stata il suo linguaggio, il suo rifugio e il suo ponte verso il mondo.

Nato il 4 settembre 1945 a Washington D.C., Danny Gatton è cresciuto in una famiglia amante della musica, immerso in una cultura che mescolava jazz, blues, rockabilly e country. Forse è stato proprio questo miscuglio di suoni a plasmare il suo stile, una combinazione di generi che in seguito gli avrebbe fatto guadagnare il titolo di “The Humbler“, l’umile ma inarrestabile chitarrista.

Fin da piccolo un’ossessione per la chitarra

Suonava incessantemente, giorno e notte, cercando di carpire ogni segreto dello strumento. Ha preso ispirazione dai grandi maestri: Les Paul, Chet Atkins, Wes Montgomery e Django Reinhardt. La sua missione era trovare un modo per integrare tutto quello che amavo nella mia musica, senza mai scendere a compromessi. Non era solo una questione tecnica, era una questione di cuore.

La sua carriera ha preso forma nei locali e nei bar di Washington e dintorni

Danny Gatton non aveva bisogno di palcoscenici grandiosi o folle oceaniche per esprimermi: bastava una chitarra e un pubblico attento. Con il tempo, ha formato i suoi gruppi e ha collaborato con altri talenti locali, portando sul palco quello che amava definire “redneck jazz“, un mix spericolato di jazz swing, rockabilly travolgente, blues struggente e country profondo.

Danny Gatton

Danny Gatton ha lavorato duro, ma il mio nome ha sempre viaggiato ai margini del successo mainstream

Le case discografiche erano confuse dal suo stile eccessivamente vario: non era facilmente classificabile, e questo sembrava rappresentare un problema nel mondo della musica commerciale. Nonostante ciò, ha continuato a suonare con dedizione, affinando il suo stile e conquistando un piccolo ma fedele pubblico di musicisti e appassionati. Alcuni lo consideravano uno dei chitarristi più innovativi del suo tempo, ma lui preferiva rimanere lontano dai riflettori.

“88 Elmira St.” (del 1991) è stato il suo momento di massima notorietà

Con canzoni come Funky Mama e Harlem Nocturne, ha mostrato al mondo quello che aveva da offrire: un virtuosismo tecnico senza eguali, ma sempre al servizio dell’espressione musicale. Non gli interessava impressionare gli altri con la velocità o la complessità dei suoi assoli: Danny Gatton voleva emozionare, raccontare una storia, lasciare un segno.

La sua strumentazione

Danny Gatton è famoso anche per la celebre Fender Telecaster, possedeva anche una telecaster doppio manico. Agli albori della carriera pare usasse varie Gibson, tra cui la famosa Les Paul custom del 61′ sulla quale aveva montato un’unita effetti denominata Magic Dingus (creata e assemblata da lui).

La vita di danny Gatton non è stata solo musica, ma anche una lotta con demoni personali

Ha sempre faticato a trovare il suo posto nel mondo, e nonostante la stima di tanti musicisti (alcuni lo hanno definito “il più grande chitarrista sconosciuto al mondo“), ha spesso sentito un senso di vuoto. Il 4 ottobre 1994, a soli 49 anni, Danny Gatton ha deciso di porre fine alla sua vita, lasciando molti interrogativi e un’eredità musicale non indifferente. L’uomo si sparò nel garege di casa sua, senza lasciare alcuna spiegazione.

La sua storia non è fatta di grandi premi o dischi d’oro, ma di autenticità, di passione per l’arte della chitarra e di una dedizione assoluta alla musica. Ancora oggi, chi scopre la sua musica si chiede come sia possibile che un talento del genere sia rimasto in secondo piano. Ma forse, in fondo, era quello il suo destino: lasciare che fosse la mia musica a parlare per lui , senza clamori o distrazioni.

— Onda Musicale

Tags: Chet Atkins, Fender, Blues, Telecaster, Django Reinhardt
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