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Un disco per il week end: “Face Value” di Phil Collins

Siamo all’alba degli sfavillanti anni ’80, più precisamente nel 1981, e sugli scaffali dei negozi di dischi di tutto il mondo arriva il primo album solista di Phil Collins ovvero il batterista e cantante dei britannici Genesis.

Se il disco è un successo la sua genesi, perdonate l’inevitabile gioco di parole, non è certo delle migliori. Collins ormai è il leader dei Genesis, a partire dall’album A Trick of the Tail, assieme al tastierista Tony Banks ed al chitarrista e bassista Mike Rutherford dopo l’abbandono di Peter Gabriel. La band si è ripresa, anche se sta lentamente abbandonando le atmosfere prog iniziali, ed ha un grande successo nel mondo, ma il buon vecchio Phil sta affrontando anche il tremendo divorzio con la moglie Andrea Bertorelli (1979).

Passa dunque così parecchio tempo a lavorare, ma soprattutto a pensare, da solo su un disco che parlasse di queste sue sensazioni. Divorzio, amore, rabbia, tristezza, frustrazione, confusione e chi più ne ha più ne metta! Il risultato di questo immane sforzo è Face Valueche vede coinvolti molti musicisti che lo seguiranno in seguito.

Detto questo, direi proprio che è l’ora di analizzarne le tracce:

In the Air Tonight”: alzi la mano chi non l’ha mai ascoltata almeno una volta! Il celebre assolo di batteria è stato infatti citato in una moltitudine infinita di salse, dallo spot con un gorilla ad un capitolo de Una notte da leoni, ed è praticamente conosciuto da tutti. Canzone decisamente triste, e a tratti lugubre ed inquietante come un corridoio buio, parla naturalmente dell’abbandono e della solitudine che Collins si è trovato ad affrontare dopo il matrimonio anche se gira una strana leggenda metropolitana su questo pezzo. Pare infatti che in gioventù il batterista fu il testimone di un omicidio, si parla infatti di annegamento, ed il colpevole non venne mai catturato. Si racconta dunque che Collins, sempre memore del tragico fatto, volesse invitare l’assassino ad un suo concerto per poi illuminarlo con un faro durante la parte riferita all’acqua.

This Must Be Love”: se il significato della prima traccia si divide tra il senso di rancore e solitudine derivante dal divorzio con la prima moglie ed un ipotetico omicidio che Collins vide in gioventù, qui l’artista parla dell’amore che pensava di non riuscire più a provare tra ritmate linee di basso e di percussioni.

Behind the Lines”: cover del pezzo che apriva il disco dei Genesis Duke, uscito solo l’anno prima del disco solista di Collins, le cui parole portano la firma di Mike Rutherford mentre la musica quella di Tony Banks assieme ai già citati Rutherford e Collins. La versione da solista di Collins vede l’abbandono delle atmosfere progressive di Duke per abbracciare quelle più pop. A tratti vi potrebbe anche far ricordare un altro suo grande successo come Sussudio, contenuto nel terzo disco ovvero No Jacket Required, che potrete vedere anche in un’esilarante scena della serie televisiva per ragazzi Malcolm.

The Roof is Leaking”: curioso esperimento tra la voce ed il piano di Collins ed il banjo di Stuermer per un interessante gioco di saliscendi tra volumi e sonorità. Un sapore nostalgico e toccante che non lascia certo impassibili soprattutto per la chitarra di Eric Clapton, ospite in questa traccia e in If Leaving Me Is Easy. Da ricordare che Collins lavorerà ancora con Mr. Slowhand per il brano I Wisht It Would Rain Down presente nel disco … But Seriously del 1989.

Droned”: un delicato tappeto intarsiato da tasti bianchi e neri, con echi e riverberi in sottofondo, si apre sotto i piedi dell’ascoltatore dandogli immediatamente un senso di calma quasi sovrannaturale. Ottimi sia i cori che l’accelerazione costante prima della sfumatura nella traccia successiva.

Hand in Hand”: che entrino i fiati e le atmosfere da simil big band, naturalmente il basso dell’ex Weather Report Alphonso Johnson è ben in evidenza, per questo secondo strumentale dal sapore decisamente più allegro e spensierato.

I Missed Again”: un’intro di batteria e fiati firmati The Phenix Horns, con cori che ricordano i Genesis del periodo I Know What I Like (In Your Wardrobe), apre le danze ad una canzone dal ritmo decisamente allegro e quasi funky, ma comunque incentrata sul ripensamento a quello che si ha perso.

You Know What I Mean”: ritorna il piano malinconico di Collins che narra del ritorno di lei quando lo sfortunato protagonista della storia pensava di avere imparato a stare da solo (just as I’d learned to belonely). Particolarmente toccanti gli interventi orchestrali che danno al pezzo quel sapore nostalgico e sentimentale che potrebbe far ricordare un’altra celebre hit quale Against All Odds.

Thunder and Lightning”: un brano decisamente ritmato, nonostante la vena sottostante di profonda malinconia e confusione sentimentale, che ‘spezza’ un po’ il mood tranquillo della canzone precedente anche grazie agli interventi di chitarra firmati dall’ispiratissimo Daryl Stuermer.

I’m Not Moving”: brano abbastanza curioso dove Collins sperimenta con la voce, i cori ed i riverberi. Si tratta inoltre di una delle canzoni più brevi di tutto il disco con i suoi due minuti e mezzo circa.

If Leaving Me Is Easy”: un elegante tappeto sonoro tessuto sulle note del sassofono e del basso accoglie l’ascoltatore mentre la voce di Collins si fa sempre più sofferente ed intensa come suggerisce lo stesso titolo. È un altro brano totalmente incentrato sulla sofferenza, sul ricordo e sul dolore che esso genera. Un pezzo decisamente commovente che vede, nuovamente, la partecipazione di Clapton alla chitarra.

Tomorrow Never Knows”: cover dello psichedelico brano dei Beatles, firmato da John Lennon e Paul McCartney, contenuto in Revolver del 1966 per chiudere in bellezza il disco. Inaspettata e ben realizzata sa come tenere l’ascoltatore attento alle note registrate dal batterista canterino.

In conclusione
  • Giudizio sintetico: un disco tutto da scoprire e da apprezzare, non c’è solo “In the Air Tonight” nella vita
  • Copertina: il volto in primissimo piano di Collins in bianco e nero con un malinconico mezzo sorriso
  • Etichetta: Atlantic Records
Line up:
  • Phil Collins (voce, batteria, sintetizzatori, pianoforte e percussioni)
  • Daryl Stuermer (chitarre e banjo)
  • Eric Clapton (chitarra)
  • John Giblin (basso)
  • Leland Sklar (basso)
  • Alphonso Johnson (basso)
  • J. Peter Robinson (sintetizzatori)
  • Joe Partridge (chitarra)
  • Stephen Bishop (cori)
  • The Phenix Horns (fiati) ed Arif Mardin (arrangiamento archi)

— Onda Musicale

Tags: Genesis, Mike Rutherford, Against All Odds, In the Air Tonight
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