È il 5 aprile del 1994 quando tutto il mondo della musica viene scosso dalla morte di Kurt Cobain, leader dei Nirvana ed autentico simbolo del grunge oltre che vera e propria icona generazionale.
La sua morte ha portato dunque allo scioglimento della storica band, composta dal batterista Dave Grohl e dal bassista Krist Novoselic, oltre che al dolore di una moglie (Courtney Love) ed una figlia (Francis Bean Cobain).
È proprio la figlia che ha criticato aspramente il documentario del 2015 “Cobain: Montage of Heck”, diretto da Brett Morgen, durante una recente intervista.
“Quel film è finito per essere quello che non volevo fosse, la prima metà del film è davvero bella, ma nella seconda finiamo tutti per odiare Kurt. Eravamo una cosa del tipo ‘piccola puttanella piagnucolosa che cosa c’è che non va in te?’ Questo non è certo riflessivo su ciò che stavamo cercando di comunicare” ha dichiarato Frances Bean Cobain.
La madre del musicista, Wendy, ha poi aggiunto che rimpiange di aver lavorato con Morgen per la realizzazione del documentario sul figlio.
Riferendosi al regista la giovane Cobain ha dichiarato “non mi pento di aver lavorato con lui, mi dispiace però di non aver avuto abbastanza testa per essere coinvolta. Ero presa dalle droghe. Non ero presente. Non sono stata capace di avere un input autentico”.
L’intervista è poi proseguita con la domanda riguardante i primi ricordi d’infanzia e Francis Bean Cobain ha risposto così: “penso che il mio primo risalga a quando avevo tre anni. Avevamo una sedia in eco – pelliccia con una faccia su. Era Cherry della Pee Wee’s Playhouse. Avevo una bambola di Elmo e l’ho avvolta in una coperta. Poi ho usato la sedia come culla per il bambino. Questo è il mio primo ricordo. Non ho ricordi di mio padre, ma questo è il primo di tutta la mia vita”.
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