Alan White è un batterista britannico celebre soprattutto per avere militato per oltre 30 anni negli Yes e per avere collaborato con John Lennon e con George Harrison.
Alan White, che sarà in tour con gli Yes la prossima estate, ha raccontato in un’intervista al magazine musicale Rolling Stone alcuni aneddoti della sua carriera di batterista e della sua collaborazione con John Lennon e con George Harrison.
Alan White ha suonato la batteria in Imagine di John Lennon e in All Things Must Pass di George Harrison, ma circa due anni dopo essere apparso in quei dischi dei Beatles, fu reclutato dagli Yes, che allora erano al culmine della loro fase creativa, per sostituire Bill Bruford. Prima di Alan White gli Yes avevano cambiato molti batteristi ma lui rimase nella band per oltre trent’anni.
“Il primo contatto con John Lennon è stata una telefonata in cui mi chiedeva di suonare con lui a Toronto, in Canada. Fondamentalmente, mi ha chiamato senza nessun tipo di preavviso – racconta Alan – e in maniera inaspettata. Io avevo una mia band e vivevamo tutti nella stessa casa a Londra come molti altri gruppi di quel periodo. Stavo cucinando qualcosa in cucina- forse uno stufato- e il telefono si mette a squillare. Era John Lennon, ma allora non me ne resi conto. Non subito. Pensavo che fosse un amico in vena di scherzi, così ho riattaccato il telefono.“
“Poco dopo ho ricevuto un’altra telefonata da Lennon – prosegue Alan White – in cui mi ribadiva che stava organizzando un concerto a Toronto e mi chiedeva se fossi disponibile a suonare la batteria. In caso di mia disponibilità avrebbe mandato una macchina a prendermi la mattina del giorno dopo.“
“Ho incontrato John Lennon per la prima volta nella sala VIP dell’aeroporto di Heathrow a Londra. C’erano John e Yoko Ono e Klaus Voormann. Ero piuttosto giovane, avevo circa 20 anni, ed ero un po’ scioccato dalla situazione e molto emozionato. Allo stesso tempo, per qualche motivo, mi è sembrato di gestire la cosa come se fosse un giorno come un altro per me.”
“Poi John Lennon ha detto: “Oh, ho dimenticato di dirti che Eric Clapton suonerà la chitarra“. E poi Eric è uscito dal bagno e fondamentalmente siamo saliti sull’aereo e abbiamo provato a bordo. Avevo un paio di bacchette che ho suonato sul retro del sedile di fronte a me, mentre loro suonavano chitarre acustiche.“
“Siamo arrivati allo stadio e sono uscito a vedere la folla e chi stesse suonando in quel momento. Little Richard era sul palco con una grande, grandissima band. E’ stato incredibile. Nel backstage c’era gente che scalpitava e correva a destra e a sinistra. E’ stato davvero surreale per un bel po’ di tempo.“
“Ricordo che John Lennon era molto nervoso perché era il primo concerto in cui suonava da quando aveva lasciato i Beatles, o stava per lasciare i Beatles. Non ricordo bene… forse era sul punto fi lasciarli…. Un attimo dopo salimmo sul palco. C’era uno sgabello ma non c’era la batteria. Io ho pensato: “Oh, questo non sembra nulla di buono. Eric Clapton ha collegato la sua chitarra e mi hanno montato una batteria intorno a me mentre ero seduto sullo sgabello. Improvvisamente, mi hanno infilato due bacchette in mano e John Lennon ha contato, “1, 2, 3 ….”. E siamo partiti con il primo brano. E’ stato tutto molto veloce, come una meteora.“
“Non so quanto tempo è passato dopo il concerto di Toronto, ma ad un certo punto ho ricevuto una telefonata dalla Apple che mi ha detto che John voleva che fossi coinvolto nel nuovo album che sta producendo. Sono andato a casa di John e un attimo dopo ero in studio e stavamo provando le canzoni.“
“John Lennon aveva distribuito i testi delle canzoni in modo che tutti potessimo leggere prima di registrare. E poi c’ero io. Mi ci sono messo alla batteria e ho svolto il mio lavoro come ho sempre fatto in studio. La cosa principale allora – conclude il batterista – era suonare il necessario perchè le canzoni funzionassero. Evidentemente, a John Lennon piaceva molto quello che stavo facendo.“