Siamo nel 1976 e, finalmente, sugli gli scaffali di tutti i negozi di dischi del mondo arriva il primo album dei rocker australiani per eccellenza. Gli elettrici AC/DC.
Guidati dal bluess creamer Bon Scott e dai fratelli Young alle chitarre, il gruppo aveva già inciso del materiale tra il 1974 ed il 1975 solo per il mercato australiano. Il pubblico ha gradito per cui era ormai giunta l’ora di esportare un po’ di sano hard rock nel mondo con questo “High Voltage”. Diamo dunque un’occhiata alle tracce che compongono “l’esordio” internazionale degli AC/DC:
It’s a Long Way to the Top (If You Wanna Rock ‘n’ Roll): il riff delle chitarre dei fratelli Young apre le danze a quest’iconica canzone dove, per la prima volta, i futuri fan del mondo possono ascoltare la voce del blues screamer Bon Scott. Il brano, di circa cinque minuti, parla della vita di un gruppo rock che cerca di sfondare con la propria musica. Viaggi infiniti, concerti, ragazzi, truffe, ma soprattutto la “lunga strada per il successo se vuoi fare rock ‘n’ roll”!
Qui possiamo inoltre ascoltare un tributo ad opera di Scott ed altri professionisti alla cornamusa in onore della terra d’origine, la Scozia. Vero e proprio inno degli AC/DC la canzone compare anche nel finale del divertente film “School of Rock” cantata, e suonata, dai giovani protagonisti assieme ad uno scatenatissimo Jack Black.
Rock ‘n’ Roll Singer: degna successione del brano precedente che parla ancora di un sogno firmato rock! I genitori del protagonista, ragazzo nel quale in molti si saranno identificati, volevano un futuro più rispettabile per il proprio pargoletto come “un dottore o un avvocato”, ma lui ha un’altra idea.
Altro che annodarsi la cravatta e lavorare dalle nove alle cinque. Si lascia infatti crescere i capelli e compra una chitarra elettrica per diventare quello che ha sempre voluto sin dai suoi primi vagiti, un cantante rock! Gustatevi l’assolo del buon Angus come sottolineatura!
The Jack: chitarre leggermente più smorzate ed una batteria lenta e cadenzata danno il tempo a questo scanzonato blues dove la voce di Scott si trova a suo agio come un pesce nell’acqua.
Qui il blues screamer ci narra dell’incontro con una strana ragazza ed il tutto viene paragonato ad una partita a carte con tanto di Re, Regine e, soprattutto, Fanti. Non vanno poi scordati i trascinanti cori ed un Angus in versione blues senza comunque perdere il suo riconoscibilissimo tocco!
Live Wire: a volte l’elettricità non passa semplicemente dai cavi dell’alta tensione o da chitarre collegate ad imponenti muri di amplificatori, ma anche dal semplice corpo umano se guidato dalla giusta attitudine!
Che si vogliano guai oppure soddisfazione questo scanzonato pezzo è proprio quello che fa per gli ascoltatori che potranno gustarsi il duello tra le chitarre dei fratelli Young.
T.N.T.: un altro dei brani iconici del gruppo e coverizzato da moltissime band, vi consiglio la versione dei Six Feet Under, che ogni fan porta nel cuore. Alzate il volume al massimo e cantate a squarciagola il coro perché “sono dinamite e vincerò lo scontro”!
Can I Sit Next to You Girl: cover di loro stessi di qualche anno fa, ma cercherò di spiegarmi meglio. È il 1974 ed i primordiali AC/DC esordiscono con questo singolo cantato da Dave Evans, poi ovviamente sostituito da Scott, che preferiva sonorità e look decisamente ispirati al glam rock anglosassone.
Naturalmente è stato compito di Scott prendere la canzone e stravolgerla alla sua maniera. Fate una cosa, se non conoscete la versione di Evans, ascoltate prima quella e poi confrontatela con quella di Scott. Quale vi suona meglio?
Little Lover: una canzone d’amore infarcita di blues e sfrontatezza in puro stile AC/DC, praticamente è la traccia più soft dell’intero disco, che narra dell’incontro con questa splendida ragazza. Dove? Naturalmente ad un concerto! Ricordate che siamo in un disco degli AC/DC mica per niente.
She’s Got Balls: a tal proposito ritengo più utile citare le parole dello stesso Scott a proposito di questo pezzo. “Ero sposato quando entrai nel gruppo e mia moglie disse: “Perché non scrivi una canzone su di me?” Così io scrissi “She’s Got Balls”. E lei chiese il divorzio”. Dite che abbia avuto ragione?
High Voltage: il riff e la carica elettrica vi ricorderanno, senza dubbio, sia i brani precedenti che quelli futuri, ma è comunque la canzone più azzeccata per concludere un sano disco rock.
Elettricità a mille, cosa vi aspettavate da un nome come AC/DC?, esibizioni sul palco, cantare e squarciagola. Che diamine, mettetela in repeat più volte e scatenatevi anche voi con il coro!
Giudizio sintetico: un esordio col botto che ha scosso praticamente tutto il mondo del rock riverberandosi fino ai giorni nostri, chiedete ai loro compatrioti Airbourne. Nonostante siano passati anni, formazioni e la tragica perdita di Bon Scott e Malcolm Young il disco è sempre lì, a ricordarci di come gli AC/DC abbiano cominciato a rockeggiare in giro per il mondo!
Copertina: un fulmine squarcia la copertina che mostra il buon Angus in versione scolaretto con la lingua in fuori e la consueta Gibson SG tra le mani
Etichetta: Albert Productions
Formazione: Bon Scott (voce e cornamusa), Angus Young (chitarra), Malcolm Young (chitarra), Mark Evans (basso), George Young (basso), Phil Rudd (batteria) e Tony Currenti (batteria)