“Quattro anni fa, il governo egiziano si impegnò, davanti al mondo, a porre fine alla pena di morte per i bambini. Ma nonostante questo impegno, una scappatoia nella legge sull’infanzia in Egitto fa ancora sì che i bambini siano processati insieme agli adulti per reati capitali. I bambini in Egitto rimangono a rischio di pena di morte.”(fonte: reprieve.org)
Roger Waters aderisce ad un’altra causa umanitaria: l’abolizione della pena di morte per i bambini in Egitto. Lo fa con un post su Facebook che condivide la petizione lanciata dall’organizzazione inglese Reprieve che si batte per la tutela dei diritti umani. Waters aderisce alla causa citando i versi di ‘Carry the Earth’, (guarda il video) brevissimo testo che scrisse per il gruppo palestinese Le Trio Joubran ed inserito nell’album ‘The Long March’ (2018).
La canzone è dedicata a un tragico evento in cui quattro giovani cugini furono assassinati mentre giocavano a calcio sulla spiaggia. Un episodio simile, purtroppo, a molti altri, a Gaza. Il titolo della canzone è tratto da una poesia del famoso poeta palestinese Mahmoud Darwish– “the dead who die to carry the earth after the relics are gone”. Dello stesso poeta è ‘Wait For Her’ ripresa e adattata da Waters per l’album ‘Is This The Life We Really Want?’.
Il brano ‘Carry The Earth’ si apre con lo sciabordio del mare che evoca Gaza, mentre altri suoni rappresentano i droni.
Boys Ragazzi
Mother’s boys Ragazzi di mamma
Father’s boys Ragazzi di papa
Your boys Ragazzi vostri
But in the end Ma alla fine
Our boys too. Ragazzi anche nostri.