Il produttore del documentario su Brian Jones “Rolling Stone: Life and Death of Brian Jones” spende qualche parola sul rapporto tra il fondatore dei Rolling Stones e Bob Dylan.
Il nuovo documentario “Rolling Stone: Life and Death of Brian Jones” aggiunge un’altra svolta alla storia della morte del chitarrista e fondatore degli Stones.
“Negli ultimi 50 anni sono emerse molte teorie, che affermano che Brian è stato assassinato e che è stato coperto ad alto livello, mentre questo film scopre – le prove di ciò sono estremamente convincenti.”
Nel documentario “Rolling Stone: Life and Death of Brian Jones”, già trasmesso in diverse sale internazionali e in arrivo anche in versione DVD il prossimo mese di aprile si cita infatti l’abitudine di Brian Jones di telefonare a Bob Dylan ogni giorno.
“Sì, per un periodo l’ha fatto perché erano davvero buoni amici”, racconta il produttore di “Rolling Stone: Life and Death of Brian Jones” Nick Reynolds intervistato in esclusiva dal britannico Express.
“Si calavano un sacco di acidi insieme”, prosegue Reynolds riportando alla mente l’amicizia tra Jones e Dylan. Si legge ancora sulle pagine dell’Express, che riporta le parole del produttore: “Si rispettavano a vicenda perché Brian chiaramente pensava di aver trovato una mente che lo capiva. Era molto complicato e molto sensibile e immagino che lo fosse anche Bob Dylan. Si capivano a vicenda.”
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