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Ecco alcune hit cantate dal frontman “sbagliato”

Dai Toto agli Oasis, passando per i Kiss e i Sex Pistols, alcune grandi rock band hanno conquistato la vetta delle classifiche quando i loro componenti si sono alternati alla voce.

E’ risaputo che alcune grandi band (forse) non hanno mai avuto un buon cantante, un pò come certe squadre di calcio non hanno un buon portiere. E la mancanza, a volte, fa la differenza. Nel calcio come nella musica. Tuttavia, alcune grandi formazioni musicali hanno avuto la fortuna di avere più di un cantante a disposizione. Spesso anche di ottimo livello come nel caso dei Beatles o dei Pink Floyd. Ma non sempre c’è tanta abbondanza e a volte succede che all’interno di una band le potenzialità di qualcuno vengano sacrificate. Altre volte, invece, a questi “gregari” viene data la possibilità di mettersi in mostra e, in qualche circostanza, il risultato è un grande successo che mette in dubbio qualsiasi leaedership.  Basti pensare alla fatica che facevano i Genesis a trovare un cantante che potesse sostituire Peter Gabriel e che, dopo molte audizioni, la scelta sia ricaduta sul batterista Phil Collins il quale interpretò (quasi per scherzo) una canzone fra un provino e l’altro. (leggi l’articolo) Cosa successe dopo è storia nota. 

Di seguito vi proponiamo altri esempi (meno eclatanti di Phil Collins) ma che sono comunque interessanti.

Happy The Rolling Stones (1972)LINK

Non era un pezzo da Rolling Stones“.  Sono le parole pronunciate dal chitarrista Keith Richards, il quale ha scritto e registrato Happy in sole quattro ore durante le sessioni di Exile on Main St., mentre aspettava l’arrivo del resto della band nella cantina della Villa nel sud della Francia. Questi i musicisti che lo hanno aiutato: Jimmy Miller alla batteria, Bobby Keys al sax baritono, chitarra e basso sovraincisi da Richards stesso. In ogni disco degli Stones una canzone è sempre affidata a Keith Richards, e Happy è quella che è diventata una hit: numero 22 negli Stati Uniti, numero 5 in Francia (dove l’ha ideate e incisa). “Ho scritto io le parole di Happy, ma non so da dove mi siano uscite” ha detto Richards.

Africa Toto (1983)LINK

I Toto sono una band formata da grandissimi professionisti e, generalmente, erano Bobby Kimball e Steve Lukather a cantare. Eppure, nel loro unico singolo numero uno, è stato il tastierista David Paich a cantarla. “Africa” manda letteralmente in tilt la band. “Prima ci provò Bobby, poi tentò di cantarla Steve. Ma quella canzone era ciò che definirei uno ‘scioglilingua alla Elton John’: c’erano un sacco di parole in un lasso di tempo molto piccolo. Quindi alla fine l’ho cantata io perché ero l’unico che riusciva a pronunciarle in modo abbastanza veloce” ha raccontato David Paich.

Death of a Clown” The Kinks (1967) – LINK

Che i Kinks siano stati una delle band più sottovalutate della storia della musica appare ormai risaputo (leggi l’articolo). Il chitarrista Dave Davies ha scritto e interpretato alcuni dei pezzi più emozionanti dei Kinks, ma nei singoli era quasi sempre il fratello Ray a cantare. Questo brano è un’eccezione: appare sia nell’album Something Else, sia come singolo solista di Dave Davies (che si piazzò in terza posizione nelle classifiche britanniche). Perché Dave non ha mai tentato di approfondire la sua carriera solista? Ecco la risposta data direttamente dall’interessato: “Ero molto depresso in quel periodo. Ricordo che componevo sempre in accordi minori, che ben rispecchiavano il quel periodo malinconico. A volte avrei preferito mi avessero lasciato in pace, me ne sarei potuto stare tranquillo senza pensare a fare pubbliche relazioni.”

Don’t Look Back in Anger Oasis (1996)LINK

La canzone è contenuta nel secondo disco del 1985 dei fratelli Gallagher e viene pubblicata come quarto singolo della band nel 1986. Come quasi tutti i brani degli Oasis viene scritta da Noel Gallagher che la canta. E si tratta di una novità in quanto è la prima volta che Noel sostituisce il fratello Liam come voce principale. Si tratta di una interessante power ballad che balza in vetta alle classifiche britanniche e che ottiene anche il Disco di Platino.  “Componemmo questa canzone davvero in un gran periodo – disse Noel Gallagher – e ricordo che quando entrai in studio di registrazione capii subito che sarebbe stata un grande successo”. Per coloro che sostengono che gli Oasis copino lo stile dei Beatles, ecco le parole di Noel Gallgher: “Questa canzone mi ricorda qualcosa che potrebbero avere scritto tranquillamente i Beatles.” Se lo dice lui ci crediamo.

Take It to the Limit” The Eagles (1975)LINK

Il brano è una delle più belle e conosciute ballate country della band americana e si tratta dell’unico pezzo ideato e cantato da Randy Maisner, il bassista della band. Il brano raggiunge la quarta posizione in classifica diventando uno dei maggiori successi degli Eagles. “È stato il nostro primo disco d’oro per un singolo, forse l’unico – disse al riguardo il chitarrista Glenn Frey – Mi ricordo che ero molto felice per Randy. Avevamo cercato, senza successo, di trovare un pezzo adatto a lui, o scritto da lui, che potesse diventare un singolo di successo… E alla fine ci siamo riusciti con Take It to the Limit.”

No One Is Innocent” Sex Pistols (1978)LINK

Quando uscì il loro quinto singolo, i Sex Pistols si erano già sciolti in seguito all’abbandono di Johnny Rotten e Sid Vicious. Ma Steve Jones e Paul Cook andarono in Brasile e registrarono questo pezzo insieme a Ronnie Biggs, un loro connazionale famoso per aver preso parte alla grande rapina al treno postale Glasgow-Londra del 1963, e che viveva in Brasile proprio per evitare l’estradizione. Biggs non era un granché come cantante – disse che se non fosse stato ubriaco l’avrebbe fatta meglio – ma la canzone è stata comunque inclusa in The Great Rock ‘n’ Roll Swindle e, contro ogni aspettativa, è entrata nella Top 10 britannica.

Beth” Kiss (1976)LINK

Beth” è il più fortunato e riuscito singolo dei Kiss, contenuto nel disco “Destroyer” del 1976. Si tratta di una splendida ballad che vede, insolitamente, il batterista Peter Criss alla voce. Proprio Criss, relativamente a questa canzone, ha detto: “Il giorno in cui l’abbiamo incisa Bob Ezrin (il produttore – NDR) voleva tutti in smoking, la New York Philarmonic. Quando arrivammo al Record Plant per registrare le voci, Gene [Simmons – NDR] e Paul [Stanley – NDR] erano in regia. Non mi dimenticherò mai il loro sguardo: mi fissavano come se fosse tutto un enorme scherzo. E io non riuscivo a concentrarmi. Bob  Ezrin lo capì immediatamente e li mandò fuori tutti. Una volta usciti, l’ho fatta in cinque take. Ed era bellissima.”

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, Keith Richards, The Rolling Stones, The Beatles, Toto, Genesis, Gallagher, Phil Collins, Peter Gabriel, Kinks, Bobby Kimball, Sid Vicious
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