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“I need you”, America e The Beatles dimenticati perché tutti ascoltano i BTS

Per carità, ben venga l’innovazione e il nuovo che avanza: viva i giovani, viva tutto ciò che volete.

Ma lasciate esprima un pochino di rammarico nel prendere atto che, pigiando “I need you” su Youtube, premesso mi aspettassi dal basso della mia vecchiaia interiore di ritrovarmi dapprima gli America e poi i Beatles (ho persino scommesso con me stesso, nel bel mentre usciva il caffè dala moka), mi sia ritrovato dinanzi una lista di gente sconosciuta, ma sconosciuta per davvero. Al che, essendo mattina, fui indotto a credere in un mio errore di digitazione:

Ritentiamo. ‘I need you’, con la ‘I’ maiuscola da very british”.

Niente. Il primo risultato erano dei cinesi, o dei coreani. Fossimo stati negli anni Settanta avrei osato un generale ‘musi gialli’, ché allora nessuno la prendeva a male, ma oggi vige il politicamente corretto e la censura, ergo riformulo: erano asiatici. Spero l’ONU non se la prenda a male se la mia valutazione razziale discenda da un’analisi estetica dei cantanti, possendo costoro dei tratti somatici storicamente attribuiti agli asiatici, magari alla popolazione del Sol Levante, come gli occhi a mandorla.

Al netto delle provocazioni, siamo seri. In lista mancano siano i Beatles che gli America. Eppure era in programma la stesura di un articolo che confrontasse i due testi e i due amori, ma niente. Vero è che secondo la SEO, appaiono dapprima i video con maggiori visualizzazioni. ‘Di tendenza’, suggerisce la piattaforma dei video più famosa del web che se non si darà una regolata con le pubblicità ivi contenute verrà surclassata da Facebook; ma, come si suol dire, problemi loro.

Non so chi siano costoro, tali BTS. Ricercando su Wikipedia apprendo siano una band sudcoreana che strimpella sonorità particolarmente in voga tra i giovani. Una sorta di Federico Moccia di Seul, mettiamola così. Per carità di Dio o delle altre divinità, ognuno a ‘sto mondo è libero di disporre del proprio apparato uditivo come meglio crede però, amici miei, lasciate che vi evidenzi quanto la canzone I need you dei BTS (ascolta qui) abbia effetti lassativi. A parte i cliché comunissimi dei capelli colorati, la bottiglia del finto ubriaco per disperazione amorosa, ma siamo seri: davvero un video simile è stato visualizzato niente popò di meno che ottanta milioni di volte? A parte che sentire dei coreani cantare l’amore adolescenziale, con tanti problemi socio-politici che hanno, è ridicolo, ma temo – dai commenti – che molti ascoltatori siano occidentali.

Perché ‘temo’? Beh, perché la I need you da me preferita – quella degli America. Ascolta qui -, oltre a doverla ricercare digitando nella stringa anche il nome della band, ha solo cinquecento mila visualizzazioni. Ovvero 160 volte in meno dei coreani. E sì, tutto quello che volete, ma per Dio: I need you degli America è stupenda. A mio avviso ha un tocco di classe in più persino di John Lennon e colleghi, beninteso stiam discorrendo di mostri sacri.

I need you – America

“I need you/ like the flower need the rain/ You know, I need you”. Composta nel lontano 1971 da Gerry Beckley, pubblicata solo l’anno successivo, la canzone è stata spesso inclusa in diversi album della nota banda statunitense pop-rock, giungendo persino la nona posizione nella Billboard Hot 100, la principale classifica musicale yankee.

La melodia è particolarmente mielosa ed il testo non complesso: scelta voluta in quanto l’amor cantato non necessita di particolari fisime. E noi italiani tra madrigali, sonetti e Tassiani “Amatemi ben mio, perché sdegna il mio core ogni altro cibo e vive sol d’amore”, ne sappiamo qualcosa.

We used to laugh, we used to cry
We used to bow our heads then, wonder why
And now you’re gone, I guess I’ll carry on
And make the best of what you’ve left to me
Left to me, left to me

I need you like the flower needs the rain
You know I need you, guess I’ll start it all again
You know I need you like the winter needs the spring
You know I need you, I need you

And every day, I’d laugh the hours away
Just knowing you were thinking of me
And then it came that I was put to blame
For every story told about me
About me, about me

I need you like the flower needs the rain
You know I need you, guess I’ll start it all again
You know I need you, I need you
I need you like the winter needs the spring
You know I need you,…

I need you – The Beatles

Composto da George Harrison la cui presentazione è superflua, dedicato all’allora sua fidanzata Pattie Boyd – con la quale si sposerà e dalla quale divorzierà entro pochi anni -, il brano apparve per la primissima volta sul celeberrimo Help!, album che merita una trattazione a sé stante per le tematiche trattate di particolare profondità morale e sociale.

Curiosità: il testo venne scritto e inciso in soli due giorni, dal 15 al 16 febbraio del 1965, contemporanemente ad un’altra pietra miliare della storia della musica rock e non solo, Another Day.

Per ascoltare il pezzo, clicca qui. Nemmeno qui mi sento di redigere grosse analisi contenutistiche rischiando di ledere la leggiadria del testo, delle intenzioni, e delle parole del buon vecchio George alla sua fidanzata dell’epoca. Tanto, voglio dire, tra di voi qualcheduno ascolterà i suddetti coreani…

You don’t realize how much I need you
Love you all the time
And never leave you
Please come on back to me
I’m lonely as can be
I need you

Said you had a thing or two to tell me
How was I to know
You would upset me?
I didn’t realize
As I looked in your eyes
You told me
Oh yes, you told me you don’t want my lovin’ anymore
That’s when it hurt me and feeling like this
I just can’t go on anymore

Please remember how I feel about you
I could never really live without you
So, come on back and see
Just what you mean to me
I need you
But when you told me, you don’t want my…

— Onda Musicale

Tags: John Lennon, The Beatles, America, George Harrison
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