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“La vita fa da se”: Intervista a Mario Lavezzi

«Io credo che la vita faccia da sé, il mio detto è questo: “La vita fa da sé”… fino a un certo punto, poi devi trovarti nel posto giusto al momento giusto. È una sintonia strana.»

E di “Vita” lui se ne intende, di quella stessa esistenza in cui “anche gli angeli capita, a volte, sai si sporcano… urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare”. “Vita”, “Passionalità”, percorsi umano e artistico di Mario Lavezzi. Con quella sensibilità, tutta al femminile, che ne ha fatto un marchio di fabbrica, una sorta di “specializzazione professionale”. 

Produttore di Loredana Berté, di Fiorella Mannoia, Anna Oxa, Ornella Vanoni… e, per coprire l’intero arco generazionale, anche di Alessandra Amoroso e Deborah Iurato. Firma, tra le innumerevoli altre, “Stella gemella” di Eros Ramazzotti e scrive, a quattro mani con Mogol, successi resi immortali dall’interpretazione di artisti del calibro di Lucio Dalla e Gianni Morandi… in un “Varietà” infinito, che, nonostante tutto e tutti, deve continuare. Perché «Uno descrive quello che vive, la verità… non potrebbe fare altrimenti.»

Scopre il talento di Lorenzo Vizzini: «Una giovanissima promessa,» ha assicurato il musicista, e canta a più “Voci” con Raf, Riccardo Cocciante, Mango, Biagio Antonacci, Luca Carboni, Cristiano De André… Sembra quasi di vederlo sorridere, quando gli chiediamo dei tempi e delle velocità dell’amore… «L’amore è quando c’è,» risponde semplicemente Mario Lavezzi, «e, quando è vero, lo riconosci.»

“Senza catene”, come l’idea di un futuro possibile. E di quello di Mario Lavezzi che mi dici?

«Come è stato il passato e l’inizio, con quella passione immutata, continua sulla scia della musica. Sto curando, sia Ornella Vanoni, sia, per coprire l’arco generazionale, Deborah Iurato. Considerando che ho prodotto da Fiorella Mannoia a Loredana Bertè, ad Anna Oxa, alla stessa Vanoni… mi sto occupando prevalentemente di donne, come una sorta di specializzazione professionale.»

Tutto normale”, come avere a che fare con le parole… per mestiere. “Succede”?

«Succede è una canzone che abbiamo scritto io e Mogol, mentre eravamo insieme a vivere un’esperienza proprio in mare. Eravamo sul suo “guscio” – come lo chiamo io –, facevamo una traversata dalla Corsica all’isola d’Elba e, ad un tratto, il mare si è increspato, ha cominciato a salire… succede. Uno descrive quello che vive, la verità… non potrebbe fare altrimenti

“Vita io ti credo, tu così purissima da non sapere il modo, l’arte di difendermi”. In che modo ci si riesce a proteggere?

«Probabilmente, come dovrebbero fare tutti… usando un po’ di buonsenso e di ottimismo. Se sei ottimista, anche difronte a quelle catastrofi che accadono quotidianamente (perché purtroppo ne accadono tutti i giorni), riesci a guardare al futuro con speranza. Piangersi addosso non serve a niente: o reagisci, o peggiori solo le cose.»

“Oramai ci ha inghiottito la vita… e tutto va via, scompare”. Non sarà che “I sogni restano sogni”?

«Spesso, purtroppo, sì! Ma, se non sogni, cosa fai? Bisogna sempre sognare, e sognare in grande… poi, a volte, si riducono o rimangono solo sogni. Ma fa parte della vita, fa parte del destino.»

Correva l’anno 1965. Giustizia, libertà, speranza… al grido de “L’amico latino”. Non si tratta, forse, di “icone” troppo datate, per un’umanità che oggi arranca a sentirsi viva?

«Allora era avere un punto di riferimento che fosse un ideale… come è stato James Dean, Che Guevara, la trasgressione di Marilyn Monroe, negli anni Settanta De André, una Destra e una Sinistra che si scontravano mosse da autentica passione… Oggi, purtroppo, le nuove generazioni mancano di quelle passioni e di quegli ideali. Noi, che li abbiamo vissuti, riproponiamo il tema affinché anche loro si possano smuovere.»

Se dico Sociart Network, tu dici…

«… Mi sembra proprio una bella idea

(realizzata da Gino Morabito di www.socialnetwork.com)

— Onda Musicale

Tags: Fiorella Mannoia, Fabrizio De Andrè, Eros Ramazzotti, Alessandra Amoroso, Mario Lavezzi, Marilyn Monroe, Anna Oxa, Loredana Bertè, Ornella Vanoni
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