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Suoni e voci di 120 anni fa registrati in cilindri di cera

Prima dei vinili e dei nastri, si utilizzavano dei particolari cilindri per catturare i suoni. Sono oltre 10mila e molti sono stati digitalizzati. Ci sono voci celebri, concerti e musiche. E tante, tante cose dimenticate dalla storia.

Catturare il suono e le voci. Il sogno dell’umanità inseguito per secoli divenne realtà nel 1877, con un’invenzione di Thomas Edison: una sorta di cilindro coperto di cera, su cui potevano essere incisi suoni e rumori. È stato così che si sono conservati per i posteri voci di uomini illustri, e concerti celebri  e la cosa singolare è che ci sono anche tante cose che, oggi, sembrano molto poco interessanti, come atti di vaudeville, e commedie.

Il problema è che i cilindri, dopo un certo numero di ascolti, si sfaldavano e perdevano le informazioni incise ed è proprio per questo che  la University of California ha deciso di “salvare il salvabile” e, con una operazione non facilissima, di trasferirli sul digitale.

Risultato: oggi si hanno a  disposizione le registrazion1 di 10mila cilindri del XIX e XX secolo. È il  Ucsb Cylinder Audio Archive..

Certo, alcuni sono frammenti, suoni e rumori mescolati. Altri sono registrazioni complete e interessanti. Ci sono discorsi dei primi presidenti americani dell’epoca (William Taft e Teddy Roosevelt), i primi concerti di musica country, rumori di alcuni animali, assoli di mandolino, arie d’opera prese in diretta.

Per chi si appassionasse all’argomento viene data la possibilità di “adottare” un cilindro versando la somma di 60 dollari per contribuire a preservarlo.

(tratto da www.linkiesta.it)

— Onda Musicale

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