Grande pubblico e concerto doverosamente sold out ieri sera per l’evento atteso dai trentini con tutta la curiosità che merita l’anteprima nazionale dell’ultimo album dei The Bastard Sons of Dioniso, “Sulla cresta dell’ombra”, anticipato dall’omonimo singolo (e che per quel che mi riguarda già per il titolo merita l’acquisto).
Ad aprire il concerto al Teatro Comunale di Pergine è la calorosamente applaudita formazione degli GnuQuartet che ha appunto collaborato alla realizzazione di questo settimo album dei Bastards.
Ma appena salgono sul palco i Bastards l’attenzione (come ovvio) è tutta per loro.
Come in un concerto d’altri tempi, i tre musicisti hanno danno il via alla loro esibizione riproponendo alcuni brani degli esordi, il tutto con un mood acustico minimalista, composto da sole chitarre e voci, e che ai nostalgici (come in fondo sono anch’io) ha subito fatto pensare alle indimenticabili performance di Simon&Garfunkel (e infatti quasi a fine concerto è arrivata una graditissima citazione di Wake Up Little Susie).
Si percepisce nel background dei TBSOD una solida formazione musicale, sicuramente anche l’apprezzamento per quelle sonorità (vedi l’uso del mandolino) che ci riportano alla musica dell’immenso Fabrizio De Andrè.
E non solo il mandolino (suonato da Lorenzo Frizzera) si è aggiunto ai Bastards e agli GnuQuartet.
Durante il concerto si sono alternati sul palco diversi artisti ospiti dei Bastards, tra cui Chris Costa alle tastiere e synth e Luca Casagranda alla batteria
Un’atmosfera coinvolgente, che ha catturato il pubblico dalla prima all’ultima nota, (mentre sotto le poltroncine i piedi si muovevano su e giù al ritmo della musica).
Spazio anche per le parole fra una canzone e l’altra.
Qualche battuta, tanta simpatia e soprattutto spontaneità.
Almeno credo, visto che l’intera serata è stata arricchita dall’altrettanto spontaneo (ma meno simpatico) chiacchiericcio di una groupie seduta proprio dietro di me (grrrrrrrr!) e che presa dall’entusiasmo non si è potuta esimere dal commentare con l’amica (la quale a onor del vero ascoltava quasi in silenzio) ogni singola nota del concerto, lamentando l’atmosfera da “musica da camera” (in realtà volutamente acustica) del teatro.
Per carità, i gusti son gusti.
E come non ha mai detto Voltaire: “non condivido la sua opinione ma mi batterò con tutte le forze perché la possa esprimere”.
Però già che ci siamo esprimo pure la mia.
A mio parere concerto FANTASTICO, da 10 e lode (+stellina).
Considero i Bastards una nostra grande promessa. Anzi ormai, con il settimo album in uscita, una splendida realtà. E se di qui a breve non li sentirò trasmessi giorno e notte su quella stazione che ascolto tutti i giorni (e che non nomino), ho paura che mi ritroverò in giro con la groupie (di cui sopra) a inveire contro queste “radio di …..”!
Ma questa è un’altra storia.
A cura di Francesca Mazzalai