L’ex chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour ha spiegano in un’intervista alla BBC che prendere in mano la leadership dei Pink Floyd nel 1985, dopo l’abbandono di Waters, “non è stato affatto un peso”.
Gilmour, 70 anni, nel corso di un’intervista con la BBC, spiega di non essere nemmeno meravigliato che la band sia rimasta ad alti livelli anche senza Roger Waters.
Il chitarrista e produttore di Cambridge ha anche aggiunto: “Quando Syd Barrett è andato via le cose sono cambiate completamente perché era evidente che i nostri punti di forza ed i nostri equilibri senza di lui sarebbero stati completamente diversi e non sarebbe potuto essere diversamente. Roger è diventato il leader della band in virtù del suo carattere molto determinato.”
Con Roger, che è uno dei più grandi parolieri che io conosca, in pochi anni i Pink Floyd sono diventati quella grande formazione in grado di sperimentare e di realizzare degli album come “The Dark Side Of The Moon” e “The Wall”.
Durante la lunga intervista alla BBC, la più grande emittente britannica del servizio pubblico fondata 1922, David Gilmour spiega ulteriormente il suo, peraltro già noto, punto di vista sul “dopo Waters” nei Pink Floyd.
In buona sostanza David rifiuta l’idea che i Pink siano considerati una grande band solo quando c’era Waters, pur riconoscendo che il bassista, insieme a Wright e Mason, sia stato molto importante nella crescita della formazione.
“Da un punto di osservazione esterno la percezione della gente su quello che accade all’interno di una band può essere poco chiaro o non del tutto evidente. La realtà è che Roger ha deciso di andare via e abbandonare i Pink Floyd per fare quello che doveva fare. Che in sostanza era di non essere più bloccato in un gruppo in cui anche le altre persone volevano poter decidere qualcosa su quello che succedeva. Lui ha continuato per la sua strada e ha deciso di continuare a fare le sue cose ed ha lasciato me la gestione della situazione”.
