L’11 maggio del 1981 a Miami in Florida muore Bob Marley. Il cantante giamaicano si spegne a 36 anni al Cedar of Lebanon Hospital dove era ricoverato per un tumore contro il quale combatteva da qualche anno.
Robert Nesta Marley, questo era il suo nome completo, era nato a Nine Mile (Giamaica) il 6 febbraio del 1945 da padre britannico (Norval Sinclair Marley) e madre giamaicana (Cedella Booker).
Insieme alla madre Bob si trasferisce a Kingston e a soli 15 anni inizia a lavorare come operaio. Intorno ai 17 anni diventa “rasta” e forma una band nella quale c’è anche Peter Tosh. E’ l’inizio di una carriera musicale che lo porterà a suonare in tutto il mondo e a diventare un autentico mito rasta.
Nella sua breve ma intensa vita Bob Marley ha avuto tredici figli e ha regalato al mondo autentici capolavori come “I Shot The Sceriff”, “No Woman No Cry”, “Is This Love”, “Jamming”, “One Love”.
Il male incurabile si era propagato nel suo corpo dopo una banale ferita all’alluce del piede destro, procuratasi giocando a calcio con gli amici nel 1977 e, purtroppo, sottovalutata. Il giorno della sua morte la Giamaica, il suo paese natale, gli riserva un funerale di Stato celebrato con i riti delle tradizioni dell’ortodossia etiopica e Rastafari (Hailé Selassié, il Messia dalla religione Rastafari).
Un mese dopo i funerali, l’onorificenza che gli viene tributata è quella del Jamaican Order of Merit.