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Myles Kennedy? Un jazzista! Ecco cosa non sapevi del mitico frontman degli Alter Bridge

Slash e Myles Kennedy

Chi come solista, chi come voce accanto a Slash nei loro innumerevoli progetti, ognuno ricorda Myles Kennedy in veste diversa ma sempre sotto alla stessa forma da rocker.

E in effetti il celebre cantante e chitarrista degli Alter Bridge resta una delle voci inconfondibili del panorama hard rock mondiale. A detta di molti vocal coach, potrebbe aver superato persino Axl Rose nella distensione vocale. Motivo per il quale – forse – Slash gli ha proposto di suonare assieme un bel po’ di cover dei Guns ‘n’ Roses.

Ma non tutti sanno che Myles Richard Bass, in arte Kennedy, era un jazzista. Fin da piccolo mostrò grande interesse per la musica rock, in particolar modo per i Led Zeppelin. Giunse persino ad effettuare piccoli lavoretti nelle stalle per racimolare i soldini idonei all’acquisto della sua prima chitarra.

Non smentirà mai la sua passione per Plant e band. Ma la vera novità nella sua formazione personale fu quando scoprì il soul. Affascinato dalle inconfondibili voci di Steve Wonder e Marvin Gaye, si iscrisse alla scuola musicale di Spokane, inserendosi fin da subito nell’orchestra dell’istituto, suonando chitarra e tromba.

Myles kennedy alla prese con la tromba

Nel video si può vedere un Myles kennedy alla prese con la tromba. Senza grossi risultati, in verità: la mancanza di esercizio è evidente e cagiona una grossa risata dello stesso cantante, notevolmente imbarazzato per la pessima perfomance.

I suoi studi sulla chitarra jazz erano veramente avanzati per esser appena diciottenne e, difatti, trovò ampio consenso nella band dei Cosmic Dust, unendo gli studi jazz con la chitarra fusion.

Terminata la breve parentesi coi Cosmic Dust, fondò una seconda formazione, sempre a fortissima impronta jazz, ingaggiando persino il noto trombettista Geoff Miller, denominata Citizen Swing, in onore all’omonimo stile che venne perso improvvisamente con la seconda guerra mondiale.

Myles era difatti convinto che da un punto di vista musicale l’interpretazione dominante per cui lo swing fosse monotono e ripetitivo e che ledesse la creatività non fosse apprezzabile e che anzi fosse piacevole, ballabile e foriero di serenità e ottimismo.

In moltissimi brani degli Alter Bridge si odono ad esempio grandi velocità e irregolarità, tipiche del bebop, che rappresenta una rivoluzione stilistica derivante dallo swing e soprattutto dal jazz in generale.

Affascinato da Charlie Parker “The Bird”, la sua collezione privata non disdegna tutt’oggi di LP delle big band bebop. Fra le molte tendenze delineatesi nella forma mentis di Myles, possiamo senza dubbio riscontrare il coll jazz, caratterizzato da sonorità meno frenetiche e interpretato per lo più da musicisti bianchi come l’italo – americano Lennie Tristano.

E se vi state chiedende se Myles abbia accantonato per sempre la via del jazz, beh, la risposta è negativa. Nel live a Wembley dell’ormai lontanuccio 2011, tra una canzone e l’altra degli Alter Bridge, delizia i fan con qualche nota jazz. Mentre Mark Tremonti li fa ballare invitandoli a battere le mani.

— Onda Musicale

Tags: Alter Bridge, Slash, Myles Kennedy
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