Sono queste le parole dell’ex bassista dei Pink Floyd pronunciate durante un’intervista rilasciata alla BBC il 19 settembre 2013.(leggi l’articolo in lingua originale)
Waters, 72 anni, nella circostanza ha ribadito un concetto sul quale si era già espresso altre volte e riguardante il suo abbandono dei Pink Floyd.
Lui se ne andò nel 1985, due anni dopo avere firmato tutti i testi e le musiche di “The Final Cut“, album da molti considerato una sua creatura e non dei Pink Floyd. Infatti, sul retro del disco si può leggere “di Roger Waters – suonato dai Pink Floyd)
In ogni caso, subito dopo il suo abbandono, Roger ha iniziato un’azione legale contro gli altri componenti della band, la quale si è risolta a favore loro che hanno tuttora il diritto di utilizzare il nome Pink Floyd.
“Quella è stata una scelta sbagliata – ha detto Waters alla BBC – ma ormai la cosa è andata così e non si può fare nulla per tornare indietro. È stata una decisione puramente commerciale. Infatti, quando andai dagli altri a dire che la band era finita loro mi risposero che non erano d’accordo e che non era il modo corretto di comportarsi. Il loro pensiero era che il brand Pink Floyd non potesse finire solo per volontà di una persona e solo perchè ero io ad andarmene. La loro risposta fu che la band avrebbe continuato a vivere.”
Sono passati molti anni da allora. I Pink Floyd hanno pubblicato l’ultimo disco “The Endless River” nel 2014 e David Gilmour lo scorso anno ha regalato ai numerosissimi fans sparsi in tutto il mondo un disco meraviglioso, “Rattle That Lock“, osannato da tutti.
Roger Waters, il cui carattere è decisamente forte e temprato, non si è abbattuto più di tanto e ha iniziato una carriera come solista che gli ha riservato un ottimo riscontro e adesso, nel 2016, si appresta a pubblicare il suo nuovo album.
Siamo sicuri che piacerà a molti. Ma non a tutti.
Stefano Leto – Onda Musicale