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Tributo ai Pink Floyd: un omaggio targato All Star

Negli articoli precedenti abbiamo visto alcuni tributi al mitico quartetto albionico ad opera di band come Dream Theater, Elio e le Storie Tese e Pitura Freska, ma si sa che la lista è ancora lunga e “splende sul diamante pazzo” sempre e comunque.

Per il tributo di oggi abbiamo pensato di proporvi non un solo artista, ma bensì un vero ensemble di rock star che si sono unite, per registrare An All Star Tribute to Pink Floyd – The Everlasting Songs. Il disco, del 2015, contiene 11 tracce tra le più classiche dei Pink Floyd, ma andiamo con ordine.

Le danze si aprono con Hey Youin cui si uniscono le chitarre e le voci di Tommy Shaw (Styx) e Steve Lukather (Toto) per un’apertura con i fiocchi. Tenere atmosfere acustiche che lasciano spazio al virtuosismo dei due assi alla chitarra.

Si prosegue con la contigua Speak To Me/Breathe in cui la batteria di Alan White (Yes) accompagna la chitarra spaziale di Adrian Belew (King Crimson) suonata come solo lui sa fare, non per niente venne scoperto da Frank Zappa in persona.

Sempre a proposito di chitarre come non citare Shine On You Crazy Diamond ad opera del dinamico Lukather? Tecnica e feeling a volontà per l’inarrestabile Steve.

La chitarra di Steve Morse (Deep Purple), invece, firma la classicissima Another Brick In The Wall, una delle canzoni più conosciute del gruppo inglese.

Time ci riporta, per l’appunto, indietro nel tempo grazie alla coppia di chitarristi formata da Robbie Krieger (The Doors) e Gary Green (Gentle Giant).

Le apparizioni Toto, comunque, non si fermano solo al talentuoso Lukather, ma continuano imperterrite. Tra i compagni di ventura compaiono anche le tastiere di Steve Porcaro che sentiamo all’opera in Any Colour You Like assieme alla batteria dell’attivissimo Aynsley Dunbar (Journey e Whitesnake tra i tanti) e la fenomenale chitarra di Robben Ford (in Italia a breve).

Colpisce molto In The Flesh dove la chitarra di Belew accompagna la maestosità dei tasti d’avorio del compianto Keith Emerson (leggi l’articolo).

La tintinnante Money è scandita dal polistrumentista albino Edgar Winter assieme alla batteria di Bill Bruford (Yes, Genesis e King Crimson) ed il basso di Tony Levin (King Crimson e Peter Gabriel).

La maestosa Welcome To The Machine porta la firma di un ex Dream Theater, il tastierista Derek Sherinian, che ha firmato molti brani della band americana.

Con Have A Cigar ritorna l’ultimo eco dei Toto perché è il turno dell’inconfondibile voce del baffuto Bobby Kimball.

Il tutto si conclude con The Great Gig In The Sky firmata dalla coppia Yes per eccellenza. Si parla infatti dei tasti in avorio di Rick Wakeman uniti alle corde di Steve Howe.

Un tributo incredibile che sarà la gioia dei fan dei Pink Floyd, così come di quelli degli illustrissimi ospiti che fanno brillare il diamante floydiano ancora una volta.

— Onda Musicale

Tags: Gentle Giant, Derek Sherinian, Alan White, Bobby Kimball, Journey, Robben Ford, Steve Howe, Bill Bruford, Keith Emerson, King Crimson, Adrian Belew, Tony Levin, Elio e le Storie Tese, Steve Morse, Pitura Freska, Whitesnake, Dream Theater, Peter Gabriel, Steve Porcaro, Steve Lukather, Yes, Genesis, Toto, Frank Zappa, The Doors, Pink Floyd, Deep Purple
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