Arena di Pompei, sono le 21.00, e la chitarra di David Gilmour fa risuonare un’arena piena di storia mandando in visibilio i circa 3.000 spettatori venuti per accogliere il leggendario chitarrista dei Pink Floyd.
Gilmour ha approfittato per la riedizione del leggendario concerto, all’epoca con Nick Mason, Richard Wright e Roger Waters, per estasiare il pubblico con le note del suo ultimo lavoro solista, “Rattle That Lock” (2015).
Brani come “5 A.M.”, “Faces of Stone”, “A Boat Lies Waiting” e l’omonima “Rattle That Lock” hanno mandato in visibilio il pubblico così come “The Blue”, tratto dal precedente “On an Island” del 2006.
Ovviamente le stupende canzoni sono state coadiuvate dalle suggestive immagini che, da sempre, hanno caratterizzato i leggendari concerti dei Pink Floyd.
Pink Floyd che sono stati rievocati sia nel periodo post – Waters con “What Do You Want from Me”, da “The Division Bell” del 1994, che ai tempi della formazione storica con “Great Gig in the Sky”, da “The Dark Side of the Moon” del 1973.
Sempre a proposito di vecchi componenti, come poteva mancare il ricordo di Syd Barrett? Infatti, proprio ieri, si celebrava il decennale della morte (leggi l’articolo) del fondatore e primo interprete dei Pink Floyd che è stato ricordato con i delicati giri acustici di “Wish You Were Here”, dall’album omonimo del 1975.
Al concerto, comunque, vi erano anche le persone che gravitavano nell’universo floydiano. Tra questi il regista Adrian Maben che ha ri-firmato la leggendaria esibizione e gli scugnizzi di allora che, quando sentirono dei Pink Floyd, marinarono la scuola per sbirciare le riprese.
Un’emozione senza tempo per un artista che ha ancora tantissimo da dare al mondo della musica.
Grazie David, continua così.
