Clare Torry nasce a Londra il 29 novembre 1947 da una famiglia borghese e frequenta la Battle Abbey School nella contea del Sussex.
Sin da giovanissima Clare Torry dimostra delle evidenti qualità canore ma deve confrontarsi con lo stile conservatore e austero dell’Inghilterra di quegli anni e quindi non può esprimersi nella direzione voluta. Completati gli studi inizia la carriera di cantante come turnista presso la EMI e viene contattata da Alan Parsons per fare la corista in alcune registrazioni dei Pink Floyd.
Entrata in studio insieme al resto della band, siamo agli Abbey Road Studios di Londra, le viene chiesto di interpretare il lungo assolo vocale del brano “The Great Gig in The Sky“, quinta traccia del disco “The Dark Side of the Moon”.
Sulla sua performance sono state dette tantissime cose, resta il fatto che ha contribuito alla nascita di una delle canzoni più belle della storia musicale di tutti i tempi.
Clare Torry ha voluto dire la sua a distanza di tanti anni:
Il 21 gennaio 1973 venni invitata allo studio 3 di Abbey Road. A malapena avevo sentito parlare dei Pink Floyd. La canzone che dovevo eseguire si sarebbe chiamata “The Great Gig in the Sky” e l’album – FORSE! – The Dark Side of the Moon. La band mi fece sentire questa sequenza scritta dal tastierista Richard Wright. “Non cantare nulla”, mi dissero. “Improvvisa”. Immaginai la mia voce come una chitarra solista e mi sentii come una Gospel Mama. Dopo poche registrazioni il gruppo era soddisfatto e potei tornare a casa con la retribuzione che mi spettava. Era domenica e presi paga doppia: per tre ore di lavoro, 30 sterline. A parte Gilmour, gli altri componenti della band sembravano terribilmente annoiati da tutta quella storia del disco. Mi dissi: “Questa registrazione non vedrà mai la luce!”
“Clare Torry assomiglia in tutto e per tutto in un’onesta casalinga inglese”
Richard Wright
E invece Clare si sbagliava
Nel 2004 la cantante inizia una causa legale contro i Pink Floyd e anche contro la EMI, sostenendo che con la sua interpretazione aveva contribuito alla nascita artistica del brano e quindi aveva diritto alla sua parte dei diritti d’autore. La giustizia britannica le ha dato ragione nel 2005 e da allora, tutte le copie dei dischi stampate devono riportare la dicitura Torry/Wright.
La cantante e i Pink Floyd hanno raggiunto un accordo, peraltro mai reso pubblico, circa l’indennizzo economico a lei spettante.