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Robert Plant: 68 anni per il cantante dei Led Zeppelin

Robert Anthony Plant nasce a West Bromwich, conte delle West Midlands, il  20 agosto 1948. E’ un cantante, musicista e compositore britannico, noto soprattutto per essere stato uno dei componenti dei Led Zeppelin.

Nel 1968, contattato da Jimmy Page, entrò a far parte dei nascituri Led Zeppelin nel ruolo di voce solista e autore, contribuendo in maniera determinante alla nascita dell’hard rock e progressive rock, generi di cui il gruppo è comunemente ritenuto iniziatore, e rimanendovi fino allo scioglimento del gruppo, avvenuto nel 1980 a causa della morte del batterista John Bonham.
 
Dal 1982, a dispetto dell’evidente abbassamento del suo timbro vocale, si è dedicato con alterne fortune alla carriera solista, riprendendo e ampliando molti dei temi costituenti la complessa alchimia musicale dei Led Zeppelin come il blues, il folk, la musica araba e le tematiche mitologiche, in particolar modo quelle celtiche.
 
La sua ecletticità nel combinare vari generi musicali, il suo aspetto selvaggio, le pose sfrontate che assumeva sul palco e soprattutto il suo timbro vocale estremo, del tutto inedito per l’epoca, per la sua capacità di assumere sfumature assai delicate o livelli di inaudita aggressività, ne hanno fatto un modello per i cantanti hard rock e heavy metal che sarebbero venuti; esempi piuttosto evidenti sono Steven Tyler degli Aerosmith, Bon Scott degli AC/DC, Axl Rose dei Guns N’ Roses, Freddie Mercury dei Queen, David Lee Roth dei Van Halen, Paul Stanley dei Kiss, Sammy Hagar deiMontrose, Rob Halford dei Judas Priest, Jack Russell dei Great White, Geddy Lee dei Rush, David Coverdale degli Whitesnake e Jeff Keith dei Tesla così come moltissimi altri.
 
È stato collocato al 15º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone; nel 2009 è stato votato dagli ascoltatori di Planet Radio e dai lettori della rivista NME come Greatest voice in Rock.
 
Identico responso ha dato il sondaggio condotto nel 2011 tra i lettori internazionali di Rolling Stone: per il pubblico, Robert Plant è il più grande cantante solista di tutti i tempi.
 
Nato a West Bromwich da Robert C. e Annie Cane, il piccolo Robert crebbe ad Halesowen, nel Worcestershire, attualmente parte della conurbazione di Dudley, nel metropolitan borough di Birmingham, dove frequentò la scuola elementare King Edward VI.
 
Ebbe un regolare curriculum scolastico fino alla prima adolescenza, quando rimase letteralmente folgorato dalla scoperta del blues e del rock and roll, generi a cui attinse avidamente sviluppando una devozione per Elvis Presley.
 
La famiglia non approvava il fatto che Robert coltivasse così intensamente la sua passione per la musica, ma inizialmente non mosse particolari obiezioni; all’età di quindici anni suo padre, ingegnere, lo accompagnava spesso (seppur di malavoglia) al Seven Stars Blues Club di Stourbridge dove il figlio si esibiva con la Delta Blues Band e i Sounds of Blue, proponendo riletture di Muddy Waters e altri grandi classici del blues.
 
La situazione si fece tesa quando, l’anno dopo, comunicò alla sua famiglia di voler abbandonare il tirocinio avviato solo due settimane prima presso uno studio contabile per inserirsi a tempo pieno nella scena blues delle Midlands.
 
Lasciata la famiglia a soli diciassette anni, Robert incrementò considerevolmente la sua attività militando in un gran numero di gruppi di Birmingham tra cui i New Memphis Bluesbreakers e i Black Snake Moan (in onore del vecchio classico di Blind Lemon Jefferson) e consolidò le sue radici blues approfondendo la conoscenza del repertorio del grande Robert Johnson e di Willie Dixon Bukka White, Skip James, Jerry Miller e Sleepy John Estes; contemporaneamente iniziò a svolgere diversi lavori per mantenersi, tra cui spargere asfalto sulle strade come operaio della George Wimpey Limited.
 
Durante la sua militanza nei The Crawling King Snakes, nel 1965, ebbe modo di stringere amicizia con un tanto gioviale quanto poderoso batterista suo coetaneo, John Bonham.
 
Il legame con Bonham si rivelerà destinato a durare per ragioni di affinità tanto musicale quanto umana.
 
Oltre all’esperienza nei Crawling King Snakes, Robert e John si ritrovarono assieme nella Band of Joy nel 1967, fondendo il loro amore per il blues con le nuove vibrazioni psichedeliche provenienti dalla West Coast californiana.
 
La turbinosa serie di collaborazioni intraprese da Robert ebbe i primi sbocchi nel 1966, quando incise per la CBS il suo primo 45 giri come cantante del trio soul Listen, una cover di You Better Run degli Young Rascals che vedeva sul lato B un brano che lo vide coautore, Everybody’s Gonna Say.
 
Tra la fine del 1966 e il 1967 la CBS pubblicò, questa volta a suo unico nome, altri due 45 giri, Our Song/Laughin’, Cryin’, Laughin’ e Long Time Coming/I’ve Got A Secret.
 
Nonostante nessuno dei 45 giri dati alle stampe avesse riscosso il successo sperato, nell’ambiente musicale inglese il nome di Robert Plant iniziò a circolare e la reputazione della sua formidabile voce crebbe rapidamente; fu così che per un breve periodo Plant formò addirittura un duo con Alexis Korner, il primo bluesman inglese assieme a Cyril Davies.
 
I due effettuarono diverse registrazioni assieme: l’unica pervenuta ad oggi è la facciata A di un 45 giri, un blues intitolato Operator.
 
In quel periodo Plant iniziò anche a cantare in un gruppo chiamato Hobbstweedle, formazione folk rock che combinava elementi blues, psichedelici e tematiche connesse a Il Signore degli Anelli di Tolkien, opera di cui era grande appassionato.
 
Nella prima metà del 1968 il chitarrista Jimmy Page era alla ricerca di una voce adeguata al sound che aveva in mente per il suo nuovo gruppo; il nome di Plant gli venne fatto dal cantante Terry Reid, inizialmente contattato da Page allo scopo, il quale gli parlò dell’impressionante carisma di questo cantante dalla voce blues ed estrema che aveva visto esibirsi in un locale di Birmingham assieme agli Hobbstweedle. Recatosi a Birmingham, Page ebbe modo di assistere alla performance di Plant e ne rimase assai impressionato:
 
«Quando gli ho fatto il provino e l’ho sentito cantare ho immediatamente pensato che ci fosse qualcosa di storto nella sua personalità o che fosse impossibile lavorarci insieme, perché semplicemente non riuscivo a capire come mai, dopo che cantava ormai da tanti anni, come mi aveva detto, non fosse ancora diventato una celebrità.»
 
Alla fine dell’esibizione Page avvicinò Plant e gli propose di raggiungerlo per qualche giorno nella sua abitazione galleggiante di Pangbourne, a Londra, per discutere di un progetto musicale completamente nuovo.
 
I due passarono diversi giorni ascoltando pile di vecchi dischi blues e folk e confrontandosi senza sosta sul nuovo suono e sul nuovo impatto che il rock avrebbe dovuto avere negli anni settanta; le idee vennero messe in gioco da entrambi senza riserve e fu subito evidente che nel gruppo che stava nascendo vi era un’alchimia che andava molto al di là di una semplice visione comune delle cose.
 
Fu l’inizio di una fruttuosa ed epocale collaborazione.
 
(tratto da Wikipedia)

— Onda Musicale

Tags: Led Zeppelin, Robert Johnson, Robert Plant, Jimmy Page
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