Alex Skolnick, chitarrista dei thrasher americani Testament e dell’Alex Skolnick Trio, ha chiarito a Top Guitar (guarda qui il video) la sua posizione sull’ascolto della musica jazz e metal, sottogeneri inclusi, in generale.
Skolnick, nato a Berkeley il 26 settembre del 1968, è famoso per la sua tecnica e la militanza nel gruppo thrash metal dei Testament sin dagli esordi, ma è anche un chitarrista estremamente versatile.
Oltre al suo progetto jazz, l’Alex Skolnick Trio, il musicista ha collaborato anche con il duo flamenco Rodrigo y Gabriela, con Les Claypool dei Primus, con i Trans – Siberian Orchestra di Jon Oliva e molti altri ancora.
Alla domanda se il jazz fosse il genere musicale più sofisticato rispetto al metal Skolnick ha risposto “è diverso. È facile dire questo, ma credo che ci siano certi generi di metal che, probabilmente, sono più sofisticati rispetto al genere che viene accreditato di più. Meshuggah per esempio, Opeth di sicuro, ci sono davvero molte cose sofisticate che stanno venendo fuori”.
Per il chitarrista il jazz è comunque molto importante, soprattutto per l’improvvisazione, ed estetico anche se ricorda che “quando la gente dice la parola ‘jazz’ significa diverse cose per le varie persone”.
Inoltre ha dichiarato come non gli piaccia lo smooth jazz, “è più musica pop”, ma anche se a lui non piace questo non vuol dire che anche gli altri non debba piacere.
“Se faccio dei paragoni e dico ‘Live at the Village Vanguard’ di John Coltrane, questo è un tipo di musica davvero sofisticato, e potrei citare anche ‘No Sleep ‘Til Hammersmith’ dei Motörhead che è incredibile. Grande musica, ma è sofisticata?”
“Ma comunque non c’è niente di male se piacciono entrambe. Credo che non ci sia niente di male. Sono collegato, in un certo modo, ad entrambe. E ci sono musicisti là fuori a cui piacciono entrambi. Sono un grande fan di John Zorn, per esempio, ed è qualcuno che cita Charlie Parker come influenza, ma anche Slayer e Meshuggah”.