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Myles Kennedy: “Spero non esistano tracce musicali di quel provino coi Led Zeppelin”

Myles Kennedy

Myles Kennedy, a detta di molti critici musicali, sarebbe una delle più belle e performanti voci in circolazioni, rock e non.

In effetti, i molteplici album degli allora Alter Bridge in cui si alternava alla chitarra dell’ormai sempre più ingiustamente dimenticato Mark Tremonti ne sono una prova. Ed elementi probatori a sufficienza ne abbiamo anche per dedurre la grandezza del celeberrimo Robert Plant, solista e autore dei Led Zeppelin a cui non servono troppe presentazioni.

Ma non tutti sanno che le carriere di Myles Kennedy e di Robert Plant, un bel dì, s’intrecciarono. Siamo nel 2007 e i superstiti della mitica band britannica hard rock dei Led Zeppelin tenterà una reunion. Nello specifico, Jimmy Page, John Paul Jones e il figlio di John Bonham, Jason, si sederanno a tavolino per capire come incassare due soldini. L’idea è presto servita: qual soluzione migliore d’una reunion della band che ha solcato profondamente la storia della musica? Telefonata a Robert che, tra tutti, resta l’unico capace di coltivare stabilmente la carriera musicale, a differenza di chi s’è dato a qualche vizietto di troppo.

Ma Plant resta un reazionario anche in veneranda età, e non può far altro che rifiutare la proposta. Niente riunion. I Led Zeppelin sono morti nei tempi che furono, e tornare ad aprire lo stesso libro non appassiona l’allora frontman della band, ora sempre più lanciato nella sua carriera solita.

Una soluzione occorre pur trovarla. I componenti della band spargono così la voce delle audizioni per partecipare al progetto.

Il progetto

Paragrafo complesso da scrivere. Non lo sapevano nemmeno i tre quale fosse. Chi proponeva delle cover, chi delle riedizioni. Chi addirittura delle jam session. Insomma, caos più totale. Una cosa era certa ovvero che i Led dovevano tornare a cantare su un palco, con o senza quel capelluto di Robert Plant.

Fu così che tentarono di coinvolgere Steven Tayler degli Aerosmith, inizialmente disposto a partecipare, ma poi escluso dagli stessi essendo il suo timbro troppo lontano da quello di Robert.

L’idea Myles Kennedy

Ed è qui che subentra il nostro Myles. L’ex cantante dei The Mayfield Four aveva da due anni ripreso a registrare con Mark Tremonti e avrebbe, da lì a poco, avviato i contatti col chitarrista dei Guns N’ Roses Slash per delle incredibili quanto apprezzatissime collaborazioni assieme ai The Conspirators.

Myles nacque influenzato dalla musica dei Led Zeppelin. A soli 15 anni, imparò a suonare la chitarra esercitandosi proprio sui pezzi di maggior successo della band britannica. Non solo: durante gli anni di conservatorio in cui si avvicinò tantissimo al soul e al jazz, continuò a coltivare quella indelebile passione per Plant e amici, tentando di imitarlo nei vocalizzi laddove possibile.

La reunion era dunque un tentativo da dover fare. Di ritorno dall’Australia dove aveva tenuto dei concerti, Myles si presenta ai provini dei Led Zeppelin, ma con un’amara sorpresa. Non riusce a emettere perfettamente i suoni, occludendo in mal modo la bocca e non potendo dar sfogo a quella incredibile voce con cui si è affermato velocemente a livello planetario.

https://www.youtube.com/watch?v=x2wbzTVYZSY

Il motivo? Una improvvisa bronchite. “Fu una esperienza traumatica – affermò Myles – Loro erano il mio mito, il mio punto di riferimento, ed io avevo preso, chissà come, questa bronchite che non mi permise di esibirmi come volevo. Spero non esistano registrazioni della performance. Non dovrebbero, ma se esistessero, sarebbe meglio bruciarle”.

L’esito del provino? L’Atlantic Record convincerà Robert Plant a tornare sul palco con Jimmy Page. E nel dicembre dello stesso anno, in quel londinese, i Led Zeppelin daranno vita a un concerto che non lascerà rimpiangere quei Led di 27 anni prima.

E nemmeno Myles Kennedy.

— Onda Musicale

Tags: Aerosmith, Led Zeppelin, Slash, Steven Tyler, Robert Plant, Jimmy Page
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