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Il ritorno dei Kings of Convenience con “Peace or Love”

Kings of Convenience
Dopo dodici anni dall’ultimo lavoro in studio e 5 anni di assenza dalle scene “live”, torna il duo norvegese dei Kings of Convenience (KoC) composto da Erlend Øye e Eirik Glambæk Bøe.

Il nuovo singolo “Rocky Trail” è il primo estratto dell’album “Peace or Love” uscito il 18 giugno. Il video che accompagna il singolo ha già raggiunto 1,9 milioni di visualizzazioni su Youtube ed è il brano più ascoltato su Spotify, con 1,8 milioni di ascolti mensili. Le aree geografiche in cui registrano il più alto numero di ascolti sono Città del Messico, Jakarta, Istanbul, Parigi … Nemo profeta in patria.

Il nuovo capitolo dei Kings of Convenience

La scrittura dell’album ha richiesto 5 anni di lavoro, ricerca, lotte e superamento delle reciproche incomprensioni. Cinque anni di lavoro e registrazioni in 5 città diverse. Il risultato è un album à la KoC, con melodie acustiche accompagnate dal violino e dall’armonizzazione vocale a due voci tipico della coppia che li ha fatti spesso accomunare alla delicata malinconia di Simon & Garfunkel.

Il singolo “Rocky Trial” ha l’inconfondibile marchio di Eirik Glambæk Bøe che abilmente riesce a spiazzare tutti ignorando lo schema di strofa-ritornello-strofa. Ma il brano è “pop” in una maniera nuova e diversa da come si è abituati a considerare il genere “pop”.

Peace or Love” (etichetta Polydor Records) è un album composto da 11 brani sui temi dell’amore e della vita. Il sound rispecchia il mood di due amici che si conoscono dai tempi della scuola e che esplorano questa nuova fase della loro vita. Il risultato della ricerca è una sonorità che vuole catturare la magia di un incontro o di un attimo sfuggente. Le famose “sliding doors”.

kings of convenience
Il genere dei Kings of Convenience

“Peace or Love “ è un album dal genere indefinibile, perché il duo non ama le definizioni e le etichette giornalistiche. La stampa e la critica musicale, al loro esordio coniò per loro la definizione di “padri del new acoustic movement” fautori di una musica intima, acustica, un «soft pop di atmosfera per lenire l’anima» secondo la definizione di “Billboard”. E ancora, il “Guardian” pensò a una confluenza tra Nick Drake, Astrud Gilberto e i Pet Shop Boys.

Erlend Øye – che ha deciso da diversi anni di vivere a Siracusa – etichetta a sua volta queste definizioni come “giornalismo pigro”. Il “nuovo movimento acustico” non era un modo propriamente elegante per spiegare la musica dei Kings of Convenience che, invece, definiscono la propria musica handmade pop sottolineando l’artigianalità del loro modo di fare musica.

Per spiegare questa dimensione artigianale, Erlend – in un documentario prodotto in occasione del lancio dell’album – sottolinea come le chitarre sono uno strumento che puoi toccare e suonare con le mani. Un software o un computer necessitano di essere aggiornati altrimenti diventano obsoleti e inutilizzabili. Una chitarra non invecchia mai. La tecnologia ha un’aspettativa di vita breve. Le chitarre, invece, sono e resteranno per sempre.

E così, il duo, dopo dodici anni di silenzio, nell’era di Spotify e del digital streaming, riesce a distinguersi come ha sempre fatto con due chitarre acustiche, armonizzazioni vocali, ritmi bossanoviani. Non è un caso che l’album è prodotto su musicassetta, perché come ironizza Eirik Glambek Bøe: «il vinile è per il mainstream». La scelta della cassetta è una strategia voluta dalla casa discografica e in parte una simpatica forzatura e parodia della tendenza discografica al ritorno ai supporti “retro”.

L’album è reperibile sotto tutti i formati, ma resta vero il fatto che in contrapposizione al perfezionismo da studio di registrazione, sono evidenti le sonorità sporcate dalle registrazioni domestiche.

Il tour autunnale del duo norvegese

Il duo tornerà anche in concerto nell’autunno 2021. L’esibizione sarà essenziale: due voci, due chitarre e la chimica tra loro sul palco. Il tour parte con due date al Royal Festival Hall di Londra il 26 settembre e prosegue nel resto di Europa e del mondo.

Sono previste anche tre date italiane nel 2021 organizzate da “DNA concerti”:

  • Il 26 ottobre al Teatro Metropolitan di Catania;
  • Il 30 ottobre al Teatro Manzoni di Bologna;
  • Il 1° Novembre al Teatro degli Arcimboldi a Milano.
La discografia

I Kings of Convenience hanno pubblicato 3 album. Acclamati dalla critica, il duo norvegese ha suonato in tutto il mondo.

Esordiscono nel 2001 con l’album “Quiet is the new loud”. Si impongono sulla scena mondiale con brani dalle melodie sofisticate e suggestive come Misread, Mrs Cold o I’d rather dance with you. La rivista musicale britannica NME proclamò Quiet is the new loud come miglior album dell’anno e lo descrisse in questi termini: «Un album la cui semplice bellezza delle armonie ti fa brillare gli occhi come stelle». L’album ha ottenuto il disco di platino in Norvegia, Italia e … Corea del Sud.

Il secondo album è “Riot in an empty street” uscito il 21 giugno del 2004. Il duo raggiunge una maturità artistica diversa rispetto al lavoro precedente. Alle chitarre acustiche si aggiungono arrangiamenti ad archi e pianoforte. Il suono resta accuratissimo e raffinato.

Il 25 settembre 2009, esce “Declaration of Dependence”, il terzo album in studio del duo norvegese. Le registrazioni cominciano a marzo del 2007 in Messico e proseguono a Bergen (Norvegia) nel Grieghallen Studio, all’Esagono Studio di Rubiera (Reggio Emilia) e nell’appartamento di Erlend. “Mrs Cold” è la hit dell’album.

Il duo è abituato a lavorare in luoghi distanti, separati, a ritmi lenti. Tra un album e l’altro si sono sempre presi il tempo necessario per sviluppare il concept e raffinare i brani. Il ritorno dopo dodici anni di pausa non è, quindi, da intendere come una “re-union” perché in realtà non si sono mai sciolti e non hanno mai smesso di lavorare per produrre un nuovo album.

Il nuovo singolo “Rocky Trail”, infatti, è stato scritto nel 2012. Il produttore lo ritenne perfetto, ma privo di coinvolgimento sentimentale da parte dei due musicisti. In fondo era proprio quello che volevano evitare: sonorità nude, storie d’amore senza speranza raccontate con distacco e poca emotività proprio per evitare quella pornografia emotiva che Eirik attribuisce ai loro primi brani.

A incidere su una nuova direzione ha contribuito decisamente Erlend Øye che per la maggior parte dell’anno vive a Siracusa e segue parallelamente il suo progetto solista con il quale ha pubblicato “Whitest Boy alive” e l’album “DJ-Kicks”. Inoltre, Erlend suona con il gruppo italiano La Comitiva e ha intrecciato diverse collaborazioni in Italia e all’estero.

Non resta che ascoltarli dal vivo in Italia con il tour autunnale.

— Onda Musicale

Tags: Nick Drake, Pet Shop Boys, Simon & Garfunkel
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