Echoes è la sesta canzone del celeberrimo Meddle (Harvest Records, EMI), disco d’oro in Italia, Francia Germania e Regno unito.
Ovviamente, parliamo degli intramontabili Pink Floyd; appartenente a diversi sottogeneri rock come la psichedelia, il progressive, l’art rock, il funk e lo space rock, Echoes venne edita dalla mitica etichetta britannica della EMI.
L’introduzione dell’emozionante brano è stato composto interamente da Richard Wright tramite un apposito suono di pianoforte a coda amplificato mediante altoparlante ad hoc.
La trama
Sebbene a primo acchito criptica, Echoes tratta di ben due vicende.
Nella prima abbiamo la narrazione di un uomo il quale, ripensando alla donna amata, si rivolge a Dio, e gli pone quesiti esistenziali degni della migliore letteratura russa come, ad esempio, l’origine della vita.
Ma poiché alla band dei diatribici Gilmour – Waters le strade semplici non sono mai piaciute, in questo brano hanno inserito nientemeno che la vicenda anticotestamentaria della Genesi.
E io ti prenderò per mano e ti porterò nella terra, ma aiutami a capire meglio che posso…
Il brano contiene uno degli assoli più identificativi della carriera di David Gilmour che sfocia in uno stile funk a sua volto terminante con un sibilo di vento e diversi echi a cui si sommeranno fischi psichedelici.
Ed è qui, ancora una volta, l’originalità della band: Echoes, grazie a tutte queste sue caratteristiche, è un vero e proprio prototipo di art rock prodromico allo stile piuttosto consolidato di gruppi come i Dream Theather, progressive rock band fondata da John Petrucci.
Il video
Il video non poteva che rispecchiare la genialità musicale dei Pink Floyd. In realtà ne esistono due tipologie: una per la versione di ben ventitré minuti e trentuno secondi, e una ridotta di circa sedici minuti in occasione del cofanetto di The Early Years.
La musica è stata arrangiata sostanzialmente da Richard Wright e David Gilmour anche se in linea di massima è accreditata alla intera band includendo anche Richard Wright – a cui va riconosciuta la paternità intera dell’introduzione – e Nick Mason.
Meddle
Era il lontano 31 ottobre 1971 e i Pink Floyd davano alla luce questo splendido album in studio. Di ritorno dalla tourneé di Atom Heart Mother, i giovani britannici s’impegnarono subito in questo nuovo progetto che ha consegnato alla musica due splendidi brani.
Ma non solo la suddetta Echoes. Da annoverare anche il capolavoro One of These Days, pietra miliare del rock progressivo.
L’album si compone di due lati. Sul lato A troviamo, in sequenza, One of These Dayse, A pillow of Mind, Fearless, Saint Tropez e Seamus, sul B la celebre Echoes.
La Scala Shepard
Il floydismo era, ed è, una vera e propria corrente di pensiero pro sperimentalismo. La canzone difatti si dissolve con un suono che si aleva di tono in maniera indefinita.
Trattasi della cosiddetta Scala Shepard, dell’omonimo psicologo, che prevede per l’appunto delle scale ascendenti su ottave differenti, con regolazione della dissolvenza tale da garantire all’ascoltatore una infinita variazione di tono.
Insomma, sperimentalismo; caratteristica par excellance dei Pink Floyd.
Il testo
Overhead the albatross
Hangs motionless upon the air
And deep beneath the rolling waves
In labyrinths of coral caves
The echo of a distant time
Comes willowing across the sand
And everything is green and submarine
And no one showed us to the land
And no one knows the where’s or why’s
But something stirs and something tries
And starts to climb toward the light
Strangers passing in the street
By chance, two separate glances meet
And I am you and what I see is me
And do I take you by the hand
And lead you through the land
And help me understand the best I can?
And no one calls us to move on
And no one forces down our eyes
No one speaks and no one tries
No one flies around the sun
Cloudless everyday
You fall upon my waking eyes
Inviting and inciting me to rise
And through the window in the wall
Come streaming in on sunlight wings
A million bright ambassadors of morning
And no one sings me lullabies
And no one makes me close my eyes
So I throw the windows wide
And call to you across the sky
Traduzione
In alto l’albatro dondola immobile nell’aria
E in profondità sotto le onde avvolgenti in labirinti di caverne coralline
L’eco di un’era remota giunge salendo attraverso la sabbia
E tutto è verde e sottomarino
E nessuno ci mostra la terra
E nessuno sa dov’è o il perché
Ma qualcosa si agita e qualcosa prova
E inizia a salire attraverso la luce
Stranieri stanno passando per la strada
Per caso due sguardi separati si incontrano
E io sono te e ciò che vedo sono io
E devo prenderti per mano
E guidarti per il paese
E mi aiuti a capire il meglio che posso ?
E nessuno ci chiama per andare avanti
E nessuno ci costringe ad abbassare gli occhi
Nessuno parla e nessuno prova
Nessuno vola intorno al sole
Limpido ogni giorno che cadi
Ai miei occhi da sveglio
Invitandomi e incitandomi a rialzandomi
E attraverso la finestra nel muro
Vengono fluendo sulle ali del sole
Un milione di brillanti ambasciatori del mattino
E nessuno mi canta delle ninnananne
E nessuno mi fa chiudere gli occhi
Quindi spalanco le finestre
E ti chiamo attraverso il cielo