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‘Non puoi avere sempre quello che vuoi’: come la musica è diventata storia

La prima traccia registrata per l’album Let It bleed; a soli 7 anni dal loro debutto, i Rolling Stones con la loro musica scrivono la storia. Inserita al 100° posto dalla rivista Rolling Stone tra le 500 canzoni migliori di tutti i tempi.

Scritta da Mick Jagger, You can’t Always Get What You want è stata registrata in due versioni differenti. La prima, di circa cinque minuti, era stata già pubblicata a luglio del 1969 sul b-side dell’album Honky Tonk Woman, senza sortire particolare successo. L’altra, che ci accompagna per quasi otto minuti, è arricchita dal supporto della London Bach Choir.

Il connubio è letteralmente sorprendente: i cori ambientano la traccia in un alone gotico di cupezza – perfetto come intro alla serie di episodi legati alla droga citati nel testo. Poi, una chitarra acustica e un inquietante corno francese introducono Mick Jagger che ripete i primi versi.

Riappare il coro, un piano si fa spazio nella musica sempre più prepotente, i toni aumentano. Vari strumenti a percussione – in particolar modo conga e maracas – arricchiscono il ritmo.

Il crescendo emotivo e musicale culmina con il coro a piena voce e il rock pulsante dei Rolling Stones che esplode e travolge.

You can’t Always Get What You want ‘suona familiare’ in numerose serie TV e film, tra cui Dr.House,Nip/Tuck, Californication e 21. Ma soprattutto è la colonna sonora di “The Big Chill“.

Il grande freddo“, film capolavoro di Lawrence Kasdan, parla di quel ghiaccio emotivo che a volte si interpone fra le persone che più si sono amate a causa dello scorrere del tempo, delle scelte di vita diverse o per la fine di una forte passione. Sarà proprio la musica ad avviare il “disgelo”, come un riflesso incontrollabile che rituffa i cuori nel tempo che fu e li riapre.

Il funerale di Alex è il perfetto momento d’incontro tra musica interna alla storia e ampio respiro della colonna sonora “off”: Karen (JoBeth Williams) si avvia all’organo per suonare la canzone preferita di Alex e a catena si diffonde un’onda invisibile fatta di sguardi complici tra “i magnifici sette”. C’è tutto un mondo di non detto fra loro. Nell’aria i Rolling Stones.

1983 – The Big Chill
Più vuoi, più ti sforzi e, sfortunatamente, più ottieni. Più capisci che non ti serve davvero.

Entriamo in questo mondo in tanti modi e mentre seguiamo tutti la stessa stella, ci arriviamo ognuno con mezzi diversi. Ciò che accade tra l’inizio e la fine, è così vario che non ci si può aspettare che ognuno sappia colgliere questa amara verità universale.

— Onda Musicale

Tags: The Rolling Stones, Mick Jagger, Let It Bleed
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