Sono trascorsi 25 anni dal giorno della scomparsa di Freddie Mercury, ma ancora, in tutto il mondo, fan e appassionati di musica celebrano lo straordinario talento del carismatico cantante dei Queen, una della rock band più amate di tutti i tempi, il quale avrebbe compiuto 70 anni proprio quest’anno.
Ufficialmente a causare la morte di Freddie è stata una broncopolmonite provocata dall’AIDS, malattia a lungo tenuta nascosta, nonostante la stampa in maniera pressante tentasse di ottenere notizie sulle condizioni di salute di Mercury. Chi orbitava intorno alla band sa che lui non amava parlarne con nessuno e solo quando i sintomi erano ormai evidenti ha deciso di rivelarlo al resto della band.
L’episodio viene raccontato nel libro “Somebody to Love:Their Life, Death and Legacy of Freddy Mercury“, scritto a due mani da Matt Richards e Mark Langthorne, uscito il 22 novembre e di cui Yahoo Music ha pubblicato, in sclusiva, un piccolo estratto.
Nel testo viene riportato il momento drammatico in cui i Queen, seduti al tavolo di un ristorante a Montreux in Canada, ascoltano la dura rivelazione del loro leeder: “Guardate, probabilmente avete capito con cosa ho a che fare. Ho questa cosa e per quanto ne so non c’è nessuna cura e ho solo un po’ di tempo ancora a disposizione. Voglio avere questa conversazione, voglio portare avanti la mia vita esattamente com’è, voglio fare dischi, non voglio che nessuno lo sappia e non voglio che nessuno ne parli da questo momento in poi. È tutto”. La conversazione viene riferita dal chitarrista della band Brian May.
Racconta una versione leggermente diversa il compagno di Mercury Jim Hutton, che tuttavia non era presente quel giorno. Secondo lui la confessione è avvenuta tra le lacrime, scaturita dal fatto che qualcuno quel giorno a tavola si lamentava per un raffreddore. Il cantante avrebbe allora mostrato una ferita aperta sulla gamba: “Pensi di avere dei problemi? Bene, guarda questo”.
Per Brian, Roger e John al contrario non c’è mai stata drammaticità nel modo in cui Freddie Mercury ha affrontato con forza la sua malattia. Con estrema dignità, riservatezza, determinazione e forza d’animo, dopo l’annuncio ha chiesto che non se ne parlasse più, senza compatimenti e drammi di alcun di genere.
“Non ha mai chiesto la simpatia di nessuno” – ricorda Brian May nel libro – “era una persona molto forte ha sempre voluto aver il controllo del proprio destino. Sapeva che se lo avesse reso pubblico la sua vita sarebbe diventato un circo. Voleva che tutto andasse come al solito, fino alla fine. Non c’era nessun dramma niente lacrime agli occhi. È stato particolarmente difficile guardare questo incredibile talento, un uomo forte, nel pieno della sua vita, disfarsi lentamente. La sensazione d’impotenza era incredibile”.
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