A 30 anni dalla morte di Freddie Mercury, leader indiscusso e insostituibile dei Queen, rendiamo omaggio a quanti ci hanno “provato” con il beneplacito degli altri componenti.
È d’obbligo specificare che Roger Taylor e Brian May, due degli storici componenti della band hanno sempre precisato che non intendono “sostituire” Freddie Mercury. Tuttavia, si lasciano accompagnare nei tour da altri frontmen che possono reggere il confronto, ma soprattutto mantenere viva la musica dei Queen.
Il periodo successivo la scomparsa di Freddie Mercury
I Queen sono stati e restano la più grande band del mondo con Freddie Mercury come loro frontman. Carismatico e dalla personalità poliedrica è, praticamente, impossibile per chiunque sostituirlo. Dopo la sua morte il 24 novembre 1991, i rimanenti componenti della band – Brian May, Roger Taylor e John Deacon – decidono di prendere strade diverse. Si separano dopo l’album uscito postumo nel 1995, “Made in Heaven”.
Per Brian May e Roger Taylor diventa faticoso riuscire a trovare qualcuno in grado di continuare a mantenere vivo non solo il ricordo, ma anche contribuire a portare qualcosa di nuovo nella band. Un leader che non si sovrapponga a Freddie Mercury, né lo imiti, ma neanche lo faccia dimenticare.
A parte alcune sporadiche collaborazioni tentate con Robbie Williams (Take that), George Michael, David Bowie e un tentativo con la boyband “Five”, i Queen non hanno trovato un frontman semi-permanente prima della metà degli anni 2000.
Tra il 2004 e il 2009, Brian e Roger trovano il feeling con il cantante Paul Rodgers, fino ad approdare in pianta quasi stabile nel 2011 con l’attuale frontman Adam Lambert.
Chi è Paul Rodgers?
Paul Rodgers nasce il 17 dicembre 1949 a Middlesborough, cantante e musicista di origini anglo-canadesi. Negli anni ’60 e ’70 era il vocalist prima dei “Free” e in seguito dei “Bad Company”.
Un sondaggio della rivista musicale Rolling Stones, lo posizionava al 55° posto nella classifica dei “100 migliori cantanti di tutti i tempi”. Lo stesso Freddie Mercury si dichiarò fan di Rodgers e del suo stile aggressivo di cantare. Tra i suoi brani più noti si ricordano “All right now” con la band dei “Free” e “Can’t Get Enough”, “Feel like makin’ Love” con i Bad Company.
Alla fine del 2004 – dopo un’imponente performance sulla TV britannica, Brian May e Roger Taylor sono concordi nel proporre una collaborazione a Rodgers per il tour europeo.
Paul Rodgers si è unito alla band per il tour mondiale 2005 – 2006 con il nome Queen + Paul Rodgers. L’idea è sempre quella di non voler sostituire Freddie Mercury. Insieme, hanno pubblicato un album di brani dal vivo sia dei Queen che dei Bad Company e dei Free, dal titolo “Return of The Champions”. Nel 2008 fece seguito un album di inediti “The Cosmos Rocks”.
Il 14 maggio 2009, tuttavia, Rodgers annuncia la fine della quinquennale collaborazione con i Queen.
Dichiarò alla stampa:
«A questo punto, dobbiamo fare un passo indietro. Il mio accordo con i Queen è stato simile a quello con Jimmy Page per “The Farm”. Non è mai stato inteso come una collaborazione permanente. Ritengo che abbiamo avuto un grande successo insieme. Abbiamo realizzato un album di inediti, cosa che i Queen non hanno fatto prima con nessun altro cantante dopo Freddie. È un bel traguardo, penso. Io resto disponibile in futuro per qualsiasi altra forma di collaborazione con i Queen»
Arriva Adam Lambert
Dopo quasi due anni di “posto vacante”, Brian May e Roger Taylor restano colpiti dal talento di Adam Lambert emerso durante il talent show “American Idol”. Lambert diventa il frontman semi-permanente dei Queen a partire dal 2011, subito dopo la scadenza del contratto del giovane talento con il programma TV.
Brian May ha più volte dichiarato che Lambert è entrato pienamente nel ruolo, al punto che Mercury ne sarebbe stato geloso.
Ecco le sue parole:
«Freddie lo avrebbe amato e odiato allo stesso tempo, perché Adam ha un vero dono di Dio. Possiede una voce su un miliardo, ha un’estensione che nessuno di quelli con cui ho lavorato possiede. Non è solo l’estensione vocale, ma anche la qualità del range. Vedo Adam evolversi proprio come ho visto evolversi Freddie. In nessun modo cerca di imitare Freddie, ma allo stesso tempo riesce a confondere. È stupendo, non credo saremmo riusciti ad andare avanti se non fosse per Adam. A volte durante i live smetto di suonare e mi chiedo “Ma cosa sta facendo?”. È così libero nel modo in cui interpreta i brani. La chimica sul palco è stata istantanea».
Non tutti sanno che il leader degli a-ha …
Morten Harket – frontman della band norvegese degli a-ha – si è sempre dichiarato un estimatore dei Queen e ha spesso indicato Freddie Mercury come il suo più grande riferimento vocale.
«Freddie Mercury è uno dei cantanti a cui ambivo da adolescente e che cercavo di imitare quando ho cominciato a cantare» – ha dichiarato sul red carpet nel 2011 in occasione della prima del musical “We will rock You” a Oslo alla quale erano presenti anche May e Taylor – «Avevo circa 15-16 anni, era il periodo in cui stavo cercando una mia direzione. Camminavo per le strade atteggiandomi come lui, cantando ora come Freddie Mercury, ma anche come Johnny Cash. È così che sono diventato un cantante.
Ho incontrato Freddie diverse volte, ma non ci siamo mai realmente frequentati. Ero un suo fan, lui il mio idolo. Anche se il mio manager all’epoca [Terry Slater n.d.a.] era un suo grande amico. No, non posso dire di averlo conosciuto».
… una proposta di collaborazione?
Morten Harket ha incrociato spesso i Queen proprio durante il periodo in cui Brian May e Roger Taylor erano alla ricerca di un altro frontman dopo Paul Rodgers, nel biennio tra il 2009 e il 2011. Sono inoltre note le esibizioni di Morten Harket solista nel rendere omaggio ai Queen cantando brani come “Love of my life” e “Killer Queen” in diverse occasioni.
Non è mai stata confermata (né smentita) la voce di una proposta di collaborazione tra i Queen e Morten Harket. La storia ha poi rivelato che con i Queen avrebbe potuto essere solo una collaborazione a tempo determinato come con Rodgers.
Nel 2010, infatti, la band norvegese aveva dichiarato di voler concludere l’avventura insieme. Ipotesi che si è concretizzata con l’Ending on a High note Tour del 2010. Ma non si è finalizzata perché la band è, poi, tornata con un nuovo album nel 2015, nuovi tour e un nuovo progetto in uscita nel 2022.
Bohemian Rapsody, il biopic: chi canta realmente?
Così come è stato faticoso trovare un frontman degno di Freddie Mercury nella realtà, altrettanto faticoso è stato trovare un attore che lo potesse impersonare per il biopic “Bohemian Rapsody”. La scelta è, poi, ricaduta su Rami Malek. Ma chi canta realmente nel film? Il tecnico del suono Paul Massey ha dichiarato in un’intervista rilasciata a “Variety” che si è trattato di un duro lavoro di mixaggio.
Nel 99% dei brani che si sentono nel film, la voce è quella originale di Freddie Mercury, ma in alcuni passaggi funzionali alla trama si è trattato di mixare la voce dell’attore Rami Malek con quella di Marc Martel, un cantante canadese che ha una vocalità spiccatamente simile a quella di Freddie Mercury.
Lo stesso Martel racconta alla rivista SiriusXM di aver scoperto la sua vocalità all’età di 13 anni. Nel 2001, quando ha iniziato a cantare nei concerti, la gente lo avvicinava per dirgli che la sua voce ricordava molto quella di Freddie Mercury. La stessa cosa deve aver pensato Roger Taylor nel 2011 quando ha assistito al concerto della tribute band di Marc Martel, rimanendo a bocca aperta.
«Crazy Little Thing Called love» e «One Vision» sono i brani in cui Martel eccelle e che hanno convinto i Queen a contattarlo nel 2016 per alcune parti vocali nel film.
Marc Martel, però, non è l’unico interprete dei brani dei Queen nel biopic. Ecco le sue sibilline parole:
Non posso dirvi quante canzoni ho cantato nel film, perché mi è stato detto che avrei potuto solo dire che sono una delle voci di Freddie Mercury, non posso dire nulla sugli altri cantanti”.
Brian May, ad agosto 2021 – ha confermato che ci sarà il sequel di Bohemian Rhapsody, ma che la trama è ancora molto dubbia. Probabilmente affronterà il periodo della malattia del frontman e analizzerà meglio i rapporti interpersonali del cantante. Sarà difficile replicare il pluripremiato film biografico, ma Re Freddie sa trasformare in oro tutto ciò che tocca.