Trevor Rabin, all’anagrafe Trevor Charles Rabinowitz nato a Johannesburg il 13 gennaio del 1954, è famoso per la sua attività di session man, solista, ma soprattutto per il suo periodo con gli Yes.
Nei primissimi anni ‘80 il chitarrista aveva infatti incontrato Chris Squire (bassista) ed Alan White (batterista) degli Yes reduci dallo scioglimento della band, ma videro nel chitarrista sudafricano la possibilità di tornare a suonare. Il trio cominciò quindi a suonare e registrare del materiale a nome Cinema.
Il compianto Chris Squire aveva capito le potenzialità che la cosa poteva avere e decise di sottoporre i nastri al giudizio dello storico cantante degli Yes, Jon Anderson, che si mostrò subito interessato ed entusiasta.
Tra il materiale c’era infatti una sorta di versione primordiale di “Owner of a Lonely Heart” che finì nel successone commerciale “90125” del 1983, visto di mal occhio da parte di molti fan perché totalmente estraneo rispetto agli stilemi prog classici.
Rabin, ricordando quegli anni a Music Aficionado, afferma “credo che quello che stavamo facendo non aveva niente a che fare con gli Yes e chiamarci Yes era quasi una caricatura”.
Per me non è stata una mossa giusta. Stavo infatti spingendo la band a chiamarsi Cinema dato che era il nome originale quando sono arrivato”, prosegue il chitarrista
Ovviamente le cose sono cambiate con l’arrivo ufficiale di Anderson ed è stato lo stesso Squire, una volta visto il nuovo pubblico ai concerti, ad affermare che c’erano persone di un’altra età che non erano mai venute prima ad un loro concerto.
Buona parte dell’album, e della nuova via commerciale degli Yes, derivava comunque da “Owner of a Lonely Heart” anche se all’inizio la casa discografica l’aveva rifiutato.
Rabin comunque ricorda come“ho continuato a suonare il riff e pensare fra me e me ‘è buono. È così semplice’. Semplice in modo buono”.
Il chitarrista conclude ribadendo che “i riff non devono essere complicati per essere buoni. Nel caso di ‘Owner of a Lonely Heart’ la bellezza sta nel fatto che, più o meno, chiunque può prendere una chitarra e suonarlo. Qualche volta ho pensato di cambiarlo, ma sono sempre tornato sulla sua potenza grezza originale”.
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