E con oggi sono 60 anni per Adrian Smith, nato ad Hackney il 27 febbraio del 1957, chitarrista britannico famoso per la sua lunga militanza negli Iron Maiden.
Appassionatosi al rock grazie a “Machine Head” (1972) dei Deep Purple il giovane Adrian decide di prendere in mano la chitarra e fonda una piccola band con l’amico Dave Murray, anch’egli futuro Iron Maiden.
La band si chiama Evil Ways, poi diventati Urchin, dove Smith canta e suona. Poco dopo Murray lascia per andare negli Iron Maiden anche se successivamente farà un brevissimo ritorno per poi lasciare ancora la band.
Nel 1980 gli Urchinsi sciolgono e Smith continua a suonare nei vari gruppi emergenti della scena inglese fino a quando, nello stesso anno, Murray gli propone di entrare negli Iron Maiden.
Il chitarrista accetta subito e, nel 1981, incide con la band “Killers”. Il resto è storia, con gli Iron Maiden il chitarrista incide dei veri e propri classici dell’heavy metal come “The Number of the Beast” (1982), “Powerslave” (1984) e “Seventh Son of a Seventh Son” (1988).
L’anno successivo Smith incide “Silver and Gold”, suo album solista, sotto il nome di A.S.A.P. e lascia gli Iron Maiden, ormai stufo di dover lasciar da sola la famiglia per così tanto tempo visti i lunghissimi tour del gruppo inglese.
Smith viene sostituito da Janick Gers nel 1990, ma continua comunque con la musica. Dopo aver collaborato con lo stesso Bruce Dickinson, vocalist degli Iron Maiden, per i suoi album solisti Smith ritorna nel 1999 e con la band incide “Brave New World” (2000).
Attualmente il chitarrista è ben saldo tra le file degli Iron Maiden assieme a Dave Murray e Janick Gers alle chitarre, Nicko McBrain alla batteria, Bruce Dickinson alla voce e Steve Harris al basso.
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