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Loghi memorabili: la classifica di quelli più iconici di tutti i tempi

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La scelta di un logo per una band è spesso la carta vincente per il successo. Ecco una classifica stilata da Classic Pop sui loghi più iconici (secondo loro) della storia della musica.

Secondo la rivista Classic Pop, tra i loghi più memorabili delle band, ve ne sono 13 scelti appositamente per la loro “semplice” originalità e per la facilità con cui ricordano immediatamente l’artista di riferimento. I loghi sono parte integrante dell’industria musicale: la “linguaccia” dei Rolling Stones o la “T” allungata dei “Beatles” sono solo un esempio dell’immediata riconoscibilità che un logo azzeccato conferisce alla band. Un logo mal riuscito può, effettivamente, trasmettere una cattiva immagine di ciò che l’artista o la band rappresentano.

Ecco, dunque, i loghi scelti da Classic Pop, dal numero 1 al 13. Ne manca qualcuno? Sicuramente sì, a voi la libertà di stilare la vostra classifica e dare spazio ai ricordi.

Abba

L’iconico logo degli ABBA si guadagna la prima posizione grazie alle “B” speculari e a un design semplice e immediato creato da Rune Söderqvist, un designer che aveva precedentemente lavorato nell’industria pubblicitaria. Istantaneamente riconoscibile per la sua perfetta simmetria e un’eleganza classica e raffinata.

Sex Pistols

Il secondo posto è dei Sex Pistols. Il logo fu creato da Jamie Reid e incarna la musica punk, disordinata e ribelle della band con un’estetica simil “fai-da-te”

Public Enemy

Nel 2014 Chuck D, frontman dei Public Enemy spiegò alla rivista Rolling Stone che “il mirino del logo è puntato sull’uomo nero in America. Un sacco di gente penda che sia un soldato per via del berretto, ma il cappello è solo uno di quelli che era solito indossare Run-DMC. La posizione del B-Boy e la silhouette sono più simili a quello di un uomo nero nel mirino”

Thompson Twins

Il designer di questo logo è Andy Airfix. Ha semplicemente ripreso la foto della copertina del loro terzo album “Quick Step & Side Kick” con le teste dei tre componenti del gruppo e dei loro rispettivi caratteristici tagli di capelli, li ha ritagliati, ne ha fatto delle silhouette e li ha incollati insieme e voilà!, il gioco è fatto. Uno dei loghi più iconici e classici

Frankie goes to hollywood

Il quinto posto va ai Frankie goes to Hollywood. Disegnato da Dave Smart, il logo dei Frankies è stato ispirato da … una pubblicità tedesca degli anni ’20 su filtri dell’aria.

Prince

Sesto posto per Prince.

Il simbolo di Prince avrebbe potuto non rimanere memorabile nel tempo perché in realtà correlato a una diatriba con la casa discografica Warner Bros. Fu, però, una trovata geniale: «è un simbolo dal nome impronunciabile il cui significato non è stato neanche definito», ha scritto una volta il cantante nel tentativo di spiegarlo «ma si tratta solo di pensare in un modo nuovo e di sintonizzarsi su una nuova frequenza»

Settimo posto: Gorillaz

La band cartone animato creata da Damon Albarn e Jamie Hewlett non poteva che pensare a un logo da fumetto per rimanere negli annali dei loghi più riconoscibili

Queen

A modesto avviso della scrivente, il logo dei Queen meritava qualche posizione più alta in classifica. Chissà perché l’ottavo posto attribuito dal magazine? L’idea del logo è stata proprio di Freddie Mercury, studente di belle arti che ha pensato a un’appropriata corona per i Queen

Blur

Nono posto per la band britannica dei Blur. Il logo è caratterizzato da lettere minuscole e senza spazi. Comparve la prima volta sull’album Leisure del 1991 e da allora è stato virtualmente utilizzato su tutta la loro merchandise.

A-ha

Decimo posto per il logo della band norvegese a-ha. Elegante, semplice, in caratteri italici con le due “a” in minuscolo e corsivo. Un logo istantaneamente riconoscibile che ha debuttato con il primo album Hunting High and low e che salvo poche eccezioni e tentativi di cambiarlo negli anni 2000 è rimasto praticamente immutato per oltre 37 anni di sorprendente carriera.

Jamiroquai

Nella musica pop sembra non esserci altra silhouette così riconoscibile come quella del cantante Jay Kay che ha disegnato da sé il proprio logo comparso nel 1993 sull’album di esordio “Emergency on Planet Earth”. Non si può certo confondere con nessun altro.

Dodicesimo posto per Public Image ltd

Anche se il fotografo Dennis Morris è accreditato per aver elaborato il logo, l’idea originale appartiene al frontman John Lydon, un logo a forma di PIL-lola

Scissors Sister

Ultimi in questa classifica particolare, la band dei Scissor Sisters. Disegnato dal chitarrista del gruppo Scott “Babydaddy” Hoffman nel 2001, il logo è brillantemente semplice, evocativo del nome della band, ma allo stesso tempo potrebbe essere anche l’insegna di un raffinato parrucchiere per donne

Fonte: Classic POP

— Onda Musicale

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