In primo piano

Claudio Pietronik: intervista al giovane virtuoso riminese

Claudio Pietronik nasce a Rimini il 12 aprile del 1989 ed è già uno dei grandi nomi nel mondo della chitarra elettrica italiana ed internazionale.

Docente di chitarra presso il Modern Music Institute, membro degli Ancient Bards e, naturalmente, solista, lo abbiamo contattato per rivolgergli qualche domanda in merito alla sua musica.

 

Chi è, brevemente, Claudio Pietronik?

“Sono un giovane chitarrista riminese classe ’89, insegno al Modern Music Institute (MMI) nella sede di Riccione dal 2010, suono da diversi anni in una Symphonic Power Metal band chiamata Ancient Bards e collaboro per la realizzazione di materiale didattico e solista con il portale inglese Jamtrackcentral attraverso il quale recentemente pubblicai il mio primo album solista intitolato The Seed of Life

Quando e come hai cominciato a suonare la chitarra?

“All’età di 13 anni ricevetti la mia prima chitarra acustica, con la quale iniziai a suonare tutto quello che mi capitava, senza una particolare logica! Un anno dopo con l’arrivo della chitarra elettrica cambiarono tante cose, passavo tantissime ore della giornata a suonare tutto quello che potevo, cercando disperatamente di imparare il più possibile dai miei idoli che si rivelavano pian piano cercando nei negozi di musica e online, quando si poteva!”

Parlaci un po’ del lavoro che sta dietro la realizzazione dei tuoi album solisti

“Da qualche anno collaboro insieme ad un mio caro amico Andrea Bana Anastasi per la realizzazione di ogni mio lavoro su Jamtrackcentral. Lui si occupa dell’arrangiamento, mix e master di ogni lavoro pubblicato compreso l’ultimo corrispondente al mio album solista “The Seed of Life”. I brani rappresentano diversi momenti della mia vita, ognuno ha una sua storia riguardo al metodo di scrittura, di sviluppo dell’idea, di registrazione eccetera, ma non voglio annoiarvi troppo!”

Chi sono gli artisti e le band che ti hanno influenzato di più?

Per citarne alcuni: Hans Zimmer, Danny Elfman, Henry Jackman, Thomas Bergersen, Two Steps From Hell, Jo Blankenburg, Alexandre Desplat, Olivier Messiaen, Anathema, Europe, Josh Groban, Steven Wilson, Steve Vai, Joe Satriani, Brett Garsed, Greg Howe…”

Durante tutti questi anni hai sviluppato una grande tecnica, come si arriva ai tuoi livelli?

“Mmmm… considerando che ancora troppa dovrei studiarne hehe, direi tante ore dietro allo strumento, cercando più che altro di analizzare nei minimi dettagli tutto ciò che succede nella mente e nel corpo per naturalizzare il più possibile ogni cosa che imparo. Non sono mai stato un fanatico dell’esercizio matto e disperatissimo col metronomo. Lo ritengo utilissimo soprattutto per lo sviluppo del timing e della padronanza delle figure ritmiche (parlando sempre di studio fine a se stesso), ma ogni volta che facevo play quel ticchettio mi faceva sempre deconcentrare, così preferivo jammare sulle basi e anche su qualsiasi tipo di canzone, purché mi piacesse!”

Che cosa puoi dirci della tua esperienza didattica presso il Modern Music Institute?

“Insegno al Modern Music Institute da ottobre 2010, precisamente nella sede di Riccione, insieme ad altri insegnanti bravissimi, nonché persone stupende! Meglio di così!! Alex Stornello, che ringrazio tantissimo, è stato mio maestro per quanto riguarda il metodo MMI e le teorie di indirizzo Fusion. Devo tantissimo al suo insegnamento in quanto mi ha aperto ad un mondo fantastico che mi ha permesso di capire tutto quello di cui avevo bisogno. Qui da queste parti diremmo: “Chebbelloè!?” hehe”

Parlaci della tua chitarra signature GNG Brea PK6

“La GNG Brea PK6 è il mio primo modello signature forgiato da Giulio Negrini. Manico incollato di un pezzo unico in Amaranto, corpo dietro in mogano e top in pioppo figurato italiano, ponte Hipshot, autobloccanti Sperzel, capotasto Graphtec, pick up medium output – al manico alnico 2 e al ponte alnico 5, selettore Schaller 5 posizioni, potenziometri Burns. Recentemente è nato un secondo modello chiamato Brea PK6TTS con alcune differenze particolari tra cui pick up Fernandes Sustainer, tasti True Temperament, manico avvitato, corpo in ontano e tastiera in ebano.”

Che tipi di effetti ed amplificatori usi di solito?

“In passato ho utilizzato testate Engl Powerball, Peavey 6505, BRBS custom made monocanale clean con pedalino Tsakalis G-SPOT alternato a Mesa Boogie Flux V per gli overdrive. Ora sia a casa che in studio utilizzo Kemper Profiler e DV Mark Multiamp.”

E per quanto riguarda gli Ancient Bards? Come sei entrato nella band e quali sono i prossimi progetti con loro?

Avevo 17 anni quando Martino mi chiese di far parte del progetto, io felicissimo accettai eeeeed eccomi qui! Attualmente siamo presi dalla composizione del prossimo album! Purtroppo non posso rivelare molto ma faremo del nostro meglio per uscire al più presto!”

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

“Suonare, suonare, suonare, e cercare di farlo sempre più possibile insieme a musicisti e artisti bravi e stimolanti! Non potrei chiedere di meglio!”

 

Vanni Versini – Onda Musicale

 

{loadposition testSignature}

— Onda Musicale

Tags: Europe, Steve Vai, Joe Satriani, Vanni Versini, Steven Wilson
Leggi anche
Nigel Godrich: “Roger Waters è un musicista troppo sottovalutato”
Ariana Grande. Ecco un ritratto della giovanissima pop star che canta come Whitney Houston