Provocazione ed erotismo con una vena ironica nel nuovo singolo della rock band Woda.
“P. U. B. (Prendimi, Usami, Buttami)” il nuovo singolo dei Woda, è un brano che vi darà sicuramente la carica. La canzone manifesta la volontà carnale dell’uomo di essere “preso, usato e buttato” dalla donna. Ma non si tratta, come potrebbe sembrare da una prima e fugace impressione, della tipica donna fatale narrata da scrittori, poeti e registi, anche detta mangiatrice di uomini, la quale seduce il malcapitato per poi catturarlo e condurlo in situazioni letali; o, comunque, non poco rischiose. Al contrario, secondo i Woda nessuno dei due partner pagherà, dopo questa esperienza, delle conseguenze deleterie, bensì ne usciranno entrambi molto soddisfatti e più vitali.
L’erotismo nel testo
Il desiderio dell’uomo, nel testo, viene dichiarato sin dall’inizio in modo molto diretto, con delle espressioni forti e che possono essere comprese molto facilmente. In tal modo, i Woda ci hanno regalato un interessante concentrato fatto di provocazione, goliardia ed erotismo, in grado di farci sognare ad occhi aperti e viaggiare con le emozioni. Va sottolineata, altresì, la bravura con cui i nostri artisti sono riusciti a non sfociare nella volgarità e nella pornografia fini a sé stesse, delle pecche che non avrebbero mai reso giustizia ad un prodotto così riuscito; che invece sta conoscendo, meritatamente, una promozione nazionale.
La scelta musicale
La tematica trattata va sottobraccio con la musica. Abbiamo un energico hard rock, in cui la fanno da padroni delle vigorose chitarre elettriche e una marcata sezione ritmica, e che ricorda, con una certa decisione, la musica americana degli anni d’oro; al contempo, però, questo talentuoso gruppo ha sfornato un lavoro con delle sonorità orecchiabili, il che, a prescindere dal genere musicale, può sempre aiutare a fare la differenza.
Del resto, stiamo parlando di un complesso che negli ultimi anni ha conosciuto una spiccata evoluzione. I componenti, come dagli stessi dichiarato, sono nati e cresciuti, oltre ad essersi formati, nell’epoca in cui il rock ha conosciuto il proprio sviluppo a trecentosessanta gradi. Di conseguenza, se oggi stiamo tessendo le lodi di un brano come “P. U. B. (Prendimi, Usami, Buttami)”, per il futuro non possiamo che aspettarci, da questi promettenti musicisti, tante altre grandi soddisfazioni. Concludendo, se da tutti i viaggi si torna sempre arricchiti, l’ascolto di questo capolavoro si rivelerà un’avventura musicale coi fiocchi.
Francesco Binetti
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