Erranimo porta l’ascoltatore a navigare nell’animo umano accompagnandolo con melodie suggestive tra pop ed elettronica. Sintetizzatori che viaggiano verso il futuro e altri che richiamano il passato creando un sound originale.
Ciao Erranimo, ben tornato tra le nostre pagine. Finalmente è uscito il tuo nuovo disco. Un vero e proprio viaggio. Curiosità: qual è il brano a cui sei più legato e perché?
Ciao grazie a voi per avermi ancora qui con voi. Ho un particolare legame con tutte le tracce essendo molto autobiografiche, ma se dovessi scegliere un pezzo tra tutti sicuramente direi Paper Skies. L’atmosfera brillante e spensierata, il crescendo ritmico e melodico e le liriche, ogni volta che la canto sento trasportarmi altrove, per me è una canzone liberatoria.
Il titolo “The Origami Way” ci fa subito volare al Giappone, è una cosa che viene in mente solo a noi o è un riferimento voluto?
Confermo che è un riferimento voluto, dalla copertina che sembra la bandiera del Giappone, alle melodie di Origami (la canzone) ispirata ai suoni delle campane che sentivo nelle serie animate giapponesi. Poi il mio modo di comporre è molto influenzato da Nobuo Uematsu, il compositore delle musiche di Final Fantasy. Ho studiato per anni le sue melodie al piano e ritrovo in molte cose che scrivo la sua influenza.
Il disco in generale richiama un senso di leggerezza sia nel sound che negli elementi scelti, come la carta, il cielo e il vento. Come è nato questo disco?
Il disco è nato in una notte ventosa e tormentata dai pensieri. Scrivevo canzoni per passione e scrivevo basi musicali con l’idea che un giorno avrei fatto suonare gli spartiti ad altri musicisti, e quindi si accumulavano spartiti per piano ed archi. Avevo arrangiato una decina di canzoni con questa impostazione ma la stanchezza di sentire quei midi senza anima è sfociata in un moto creativo dove volevo assolutamente sentire una base che suonasse definitiva. Quindi ho lasciato tutti gli orpelli e ho creato una base interamente elettronica. Nell’arco di una notte ho scritto e arrangiato tutta The Winds. Il risultato è molto simile a quello che potete sentire sull’album ed era stato travolgente per me ascoltarla al risveglio. Era la direzione giusta, e nei mesi seguenti ho scritto il resto delle tracce di The Origami Way. Delle canzoni che avevo scritto in precedenza sono state recuperate solo New Roads e Paper Skies, le restanti sono rimaste in attesa di essere prodotte.
C’è un brano che è nato con più difficoltà nell’album Origami?
Sicuramente Paper Skies. Gestire il ritmo sincopato della tastiera e combinarlo con la parte ritmica mi ha portato a dover studiare teoria musicale per riuscire a comporre la canzone che avevo in mente. Credo di aver lavorato un paio di mesi solo alle percussioni di Paper Skies. All’ascolto sembra tutto molto semplice, ma avrò decine di demo dove la batteria non andava mai bene.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto lavorando ancora ad un paio di video musicali per questo album che usciranno tra l’autunno e inizio 2024. Sto collaborando con alcuni artisti per la parte visuale e la costruzione dei costumi. Mabel D’Amore sta creando una serie di vestiti fatti con gli origami. Poi non vedo l’ora di rimettermi al lavoro su nuove canzoni. Sono pieno di idee ma vorrei differenziare di molto il processo dal mio album di debutto. The Origami Way è stata una produzione molto solitaria. A parte l’aiuto fondamentale in studio di Mattia Stancioiu, che mi ha aiutato a dare una forma definitiva ai pezzi, non ho avuto altri contatti. Vorrei che il prossimo lavoro sia pieno di voci diverse dalla mia, che ci siano altri musicisti e che ci sia un dialogo tra strumenti veri ed elettronica.
Accompagnerai il disco con un tour?
C’era un progetto di live acustico che non ha visto la luce. Stavo collaborando con Sho Nakanishi (chitarrista) e Kei Leandro Kobayashi (violinista) a delle versioni acustiche di The Origami Way, ma purtroppo a causa di un mio trasferimento non abbiamo potuto proseguire nel lavoro, che sembrava davvero promettente. Al momento non è previsto un tour, ma spero che con le prossime uscite di mettere insieme gli elementi per uscire live in concerto.