“Possibilities” è il loro singolo d’esordio.
Ciao ragazzi, prima domanda: perché Elmoor?
«Elmoor è una parola composta che deriva da:
Moor: la parola “room” al contrario letta dalla prospettiva interna della porta a vetri della nostra prima sala prove. Volendo cercare un significato oltre la parola stessa potremmo dire che la nostra musica è un po’ come il contrario o l’opposto, per meglio dire, di una stanza, un qualcosa che non conosce regole o confini, un concetto di completa libertà artistica e di interpretazione della vita e della nostra quotidianità e di come la conosciamo o siamo abituati a vederla. Una prospettiva diversa.
Tutto questo rappresenta il nostro modo di vedere le cose; senza filtri, a volte senza significati nascosti ma solo con genuinità e schiettezza.
El: è stato aggiunto come prefisso da Enrico poiché gli piaceva il suono riprodotto dal nome Elmoor, che gli ricordava una band che stima, gli Elbow.»
Come vi siete appassionati di musica?
«Trattandosi di un linguaggio universale, che si ascolti un disco o che si prenda in mano uno strumento, la musica è sempre capace di emozionarci come poche altre cose. A tutti noi, seppur in modi differenti, da un senso alla nostra esistenza e ci dona la libertà di esprimerci.
Ognuno di noi ha frequentato contesti musicali e collaborato con artisti piuttosto diversi fra loro (Pietro è stato membro di una band punk rock per circa due anni prima di entrare negli Elmoor, Francesco ha partecipato all’Heineken Jammin’ Festival con il suo primo gruppo, Nicola ha frequentato una scuola di musica per 3 anni e ha avuto due cover band di amici che suonavano per passione e per il piacere di trovarsi e condividere la propria musica, ed anche Enrico ha avuto qualche esperienza di band ma senza mai trovare il progetto giusto che gli facesse esprimere quello che voleva fare) ma quello che ci unisce è la voglia di fare musica che punti tanto sull’originalità quanto sulla semplicità delle canzoni, composte nella maniera più libera e spontanea possibile.»
È uscito il vostro primo singolo “Possibilities”, volete raccontarci qualcosa di più sulla sua genesi?
«Il brano cerca di comunicare l’imprevedibilità e le molteplici situazioni a cui la vita ci mette di fronte quotidianamente, la copertina rappresenta bene il concetto dell’essere di fronte a tanti percorsi anche poco probabili ma tutti possibili.
Il testo da una visione di speranza ed ottimismo citando alcuni episodi realmente accaduti in cui le probabilità erano al limite del possibile, come ad esempio i proiettili esplosi e fusi a mezz’aria durante la guerra o il caso di un bambino cieco che riuscì a cogliere fra tanti fiori proprio un quadrifoglio. Infine potremmo concludere dicendo che il brano vuole trasmettere all’ascoltatore il messaggio che ogni momento della nostra vita, ogni decisione (per quanto difficile) può aprire un numero infinito di possibilità che delineeranno il nostro cammino, motivo per cui dobbiamo sempre mantenere una speranza e vedere il lato positivo delle cose.»
Il brano è stato utilizzato anche per il film “Sola Nina”, come è nata questa collaborazione?
«Tutto è nato per il fatto che Enrico ha realizzato la colonna sonora originale del film, dopo questo progetto ha fatto ascoltare la nostra musica al regista, il quale l’ha apprezzata e ha così voluto inserire nel film anche Possibilities.»
Quali sono i prossimi progetti?
«In primis daremo la priorità alla realizzazione del nostro primo album che sarà pubblicato il prossimo anno. Successivamente vorremmo suonare in live con una certa regolarità, eventualmente collaborando con altre band o artisti. Dopo due anni di pandemia si è percepito chiaramente il bisogno di stimolare e, soprattutto, coinvolgere emotivamente il pubblico attraverso la musica.
Poi, tornare in studio di registrazione sarebbe qualcosa a cui difficilmente potremmo rinunciare ma ovviamente siamo aperti a cogliere qualsiasi buona opportunità ci si prospetti e, col tempo e le giuste collaborazioni, ci auguriamo di poter proporre il nostro progetto al di fuori dei confini nazionali.»