Il nuovo album del progetto Freddo, un disco che prova a dare una personalissima definizione a una parola che non esiste: “Sinestetica”
É uscito venerdì 17 novembre 2023 su tutte le piattaforme digitali il nuovo album del progetto Freddo. Un disco che prova a dare una personalissima definizione a una parola che non esiste: “Sinestetica“. Freddo l’ha infatti inventata per dare una forma a quella che gli piace immaginare come “l’arte della sinestesia”. La sinestesia è tecnicamente la capacità di percepire intrecciando i sensi, un’associazione espressiva tra parole pertinenti a diverse sfere sensoriali. E con lui abbiamo parlato di lavoro, di social, del suo futuro e del suo presente; in una routine musicale frenetica che però non lo spaventa.
Quando sei diventato ufficialmente “Freddo”?
Diciamo che sono sempre stato alla ricerca di un mio linguaggio. Nel 2019 finalmente grazie a una serie di eventi ho capito che dovevo unire due grandi passioni: la musica e le parole. Dopo tanti anni a Londra lo scrivere canzoni in Italiano non mi passava neanche per la testa..ma in realta’ iniziando per gioco e’ stato un po’ come tornare a casa. Poi di carattere io sono tutto tranne che freddo… quindi mi piace avere una maschera da indossare quando voglio e dire cio’ che mi pare!
E chi sei quando non hai a che fare con la musica? Quanto spazio occupa la musica e tutte le attività legate al tuo progetto musicale, in una tua giornata tipo?
La musica e’ sempre stata la mia vita. Ha occupato negli anni una enorme fetta del mio tempo, tra studio, pratica, progetti, concerti, produzioni, pensieri, notti insonni, etc etc A Londra sono venuto a vivere per la musica. Poi pero’ una decina di anni fa ho perso la rotta e ho mollato tutto. Dopo anni a fare musica per gli altri non sapevo piu’ bene cosa volevo e non ero sereno. Allora mi sono reinventato e tuffato grazie ad amici inglesi dentro il mondo della fotografia e del video. Sono queste le cose che faccio oggi per vivere e soprattutto per potermi permettere tempo e risorse per fare oggi di nuovo musica come dico io. La fotografia mi accompagna come passione da sempre ed ho anche esposto e venduto mie foto tratte da progetti strutturati che continuo ancora a portare avanti. Per dimostrare che dico la verita’ andate a vedere il mio sito fredportelli.com; oppure i video delle mie canzoni sul canale YouTube.. e fatemi sapere che ne pensate!
C’è qualcosa, dell’essere un artista indipendente, di cui non ti piace occuparti? Sei a tuo agio con l’utilizzo dei social?
No i social sono un lavoro a se stante che come artista e produttore non amo molto. E non conosco un solo artista che li ama davvero. Ho dovuto imparare anche affiancato da professionisti che mi hanno seguito in tutto il percorso di questo secondo Album. Sinceramente essere il cantautore, il musicista; il producer e il videomaker del mio progetto e’ gia una mole di lavoro enorme..i social sono una roba in piu’ dove bisogna esserci e raccontare la propria esistenza con costanza. Questa cosa toglie tanto tempo alla vita vera e al creare, ma e’ la regola dei tempi e avere un progetto musicale oggi e’ anche questo. Pero’ ragazzi…ho io calendario intasato di scadenze di post e reels e storie da postare che non riesco mai a rispettare niente. Help!!!
In quale contesto della nostra vita possiamo provare la sinestesia? E perchè Freddo è così affascinato da questa forma espressiva?
La sinestesia e’ dentro di noi, non c’e’ un contesto esterno in cui la si sperimenta. Sinestesia e’ quella connessione sensoriale a fili scoperti che fa corto circuito e unisce le percezioni interne scambiando la corrente e dandoci magari la scossa per ricordarci che gli occhi possono anche sentire, le orecchie vedere, il tatto gustare e cosi’ via. Sono affascinato perche’ trovo che imparando a padroneggiare queste “scosse” si puo’ entrare dentro dimensioni e fasi piu’ profonde del nostro vivere. Scambiare i sensi puo’ essere un modo per sperimentare anche la vita che sogniamo. Vedi oggi siamo tutto schiacciati dentro a scelte e percorsi che ci vogliono in un modo mentre magari dentro di noi immaginiamo altro. La sinestesia puo far convivere queste due vite senza che l’una escluda l’altra. Nelle canzoni parlo di questo ma soprattutto ho usato un linguaggio simbolico e a tratti surreale per provare a suscitare in chi ascolta questa discesa di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Come hai scelto i tuoi collaboratori in questo disco? E di quali aspetti di composizione e produzione ti sei occupato?
Allora diciamo che i dischi li faccio in pratica da solo a bottega come un falegname..dalla scrittura alla produzione alla registrazione di quasi tutti gli strumenti fino al mixaggio, poi anche i video, le copertine, etc etc.. Pero’ in italia ho una band di musicisti top e per Sinestetica due di loro Silvio Capretti e Gianluca Amabili si sono prestati a registrare delle parti di chitarra e di synth. Inoltre per tutto il discorso social media mi ha aiutato Yasmine Di Cataldo una amica e social media manager che vive tra Londra e l’Italia e ha impostato tutta la campagna insegnandomi la programmazione e un po’ di linguaggio social. E’ fondamentale avere persone che ti aiutano e ti sostengono. Per il prossimo Album pero’ mi piacerebbe molto avere un team piu’ grande e magari immaginare insieme a loro la direzione da prendere e tutto il concept che e’ fondamentale secondo me. Incrociamo le dita per futuri incontri…