Esce venerdì 19 gennaio 2024 su tutte le piattaforme digitali un nuovo album di Pezzopane dal titolo “Sembra ieri”.
Esce venerdì 19 gennaio 2024 su tutte le piattaforme digitali un nuovo album di Pezzopane dal titolo “Sembra ieri”. Un nuovo e definitivo capitolo fuori per ALTI Records e Visory Records (e in distribuzione Believe Music Italy) che ci racconta l’inguaribile sindrome da Peter Pan del cantautore, e dove convivono le storie intrecciate di cinque anni passati a Milano, proprio in quel monolocale che aveva ispirato il primo disco di Pezzopane dal titolo “Storie da monolocale”, ma anche il
romanticismo di una relazione di quelle semplici, passate sotto le coperte acciambellati come gatti.
Abbiamo parlato con lui della sua etichetta, ALTI Records, del suo disco e del suo futuro. Ecco com’è andata!
Chi sono i tuoi compagni di squadra che ti hanno accompagnato alla realizzazione di questo disco? Come li hai scelti?
ALTI Records è una realtà importante a L’Aquila, abbiamo iniziato a collaborare per caso ed ho subito capito che Etrusko, Phonez e L’Ode erano le persone giuste per produrre i miei brani. Musicisti e amici eccezionali.
Qual è il tuo legame con l’Abruzzo e con la sua scena musicale? E della scena musicale di Milano che ci racconti? Sei riuscito a legarti?
Ho vissuto gran parte della mia vita a L’Aquila e ci vivo tuttora, per scelta. Ho anche vissuto a Milano per 5 anni ma non faceva per me. Forse mi mancavano le montagne e quel malinconico senso di vuoto tipico della provincia. Per fortuna a L’Aquila ci sono tanti amici musicisti con cui condividere i palchi: Noce Moscardi, Bussola Rotta, Le Lingue, Amelia, L’Ode, Lara Dei, Stillpani, ItsGiuz, Slammer Sound ed altri. A Milano ho suonato parecchio con varie band ma avevo la costante
sensazione che la scena musicale esistesse solo ad alti livelli, che non riguardasse gli emergenti.
Che cosa significa per Pezzopane pubblicare un nuovo album nel 2024, in questo periodo dove sembra obbligatorio pubblicare un singolo al mese? Ti ritrovi con questi ritmi molto serrati?
In realtà l’album è stato preceduto da alcuni singoli usciti nel corso di un paio di anni, altro che ritmi serrati. Non mi interessa dover mantenere per forza alta l’attenzione del pubblico, tanto questa dura comunque pochissimo. Preferisco seguire i miei ritmi, sono fuorimoda.
E che cosa vuol dire essere un artista solista e indipendente, oggi?
Vuol dire svegliarsi la mattina senza un soldo e senza prospettive di guadagno, ma molto felice.
Programmi per il futuro?
Imparare la lingua dei gatti e magari farci un disco intero.
