Recensioni e Interviste

È uscito “Non Dirmi”, il nuovo singolo di LARIA. Nell’occasione, le abbiamo rivolto alcune domande

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Il nuovo brano di LARIA è disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 29 maggio.

Il nuovo singolo di LARIA è un brano dal sapore di libertà con un testo profondo e una melodia tutta da ballare. A primo impatto, “Non dirmi” sembra staccarsi dal precedente singolo, “Anche in America”. Ma in realtà i due in un certo senso si completano. In occasione dell’uscita del singolo, abbiamo rivolto alcune domande a LARIA.

Ciao LARIA, grazie per essere qui con noi. Il tuo nuovo singolo “Non Dirmi” è appena uscito. Puoi raccontarci cosa ti ha ispirato a scrivere questa canzone?

“La voglia di cambiamento e di vedermi in una nuova dimensione di me stessa. Mi sono ritrovata circondata da una routine che mi ero creata da sola senza neanche rendermene conto. Ho deciso quindi di fare scelte differenti, anche più difficili, che hanno cambiato la qualità della mia vita. Durante questo percorso la paura era tanta e quindi cercavo approvazione in ogni sguardo ma molte volte ero solo travolta da parole vuote che cercavano di riportarmi sui miei passi iniziali. Poi ho capito che il cambiamento doveva partire da me stessa, ho smesso di fissare le lancette di un orologio e ho fatto il mio salto nel vuoto. Da qui nasce “Non dirmi”.”

Come hai detto, “Non Dirmi” e “Anche in America” si completano a vicenda. Puoi approfondire come questi due brani si collegano e quale messaggio globale desideri trasmettere attraverso di loro?

“Quando ho scritto “Anche in America” ho voluto trasmettere quel bisogno della società odierna di fermarsi, di rallentare e di uscire dalla frenesia che ci circonda. Oggigiorno è sempre meno il tempo che dedichiamo ai piccoli momenti e di conseguenza è un po’ come se ci dimenticassimo di vivere davvero. “Non dirmi”, d’altro canto, ricorda che fermarsi non significa lasciare che tutto passi davanti a noi come se fossimo spettatori delle nostre vite.

Le due canzoni si completano a vicenda perché incitano l’ascoltatore a trovare il proprio equilibro che gli permetta di apprezzare i momenti più semplici ma allo stesso tempo non deve smettere di guardare davanti a sé, deve continuare a ballare sulla melodia che vuole crearsi senza lasciare che le persone intorno a lui scelgano le note al posto suo.”

La tua musica sembra evolversi costantemente. In che modo “Non Dirmi” rappresenta un passo avanti rispetto ai tuoi lavori precedenti?

“Ogni volta che compongo un brano sono seduta davanti alla tastiera con il mio quaderno.

Cerco dentro di me quali sono le emozioni del momento, che voglio trasmettere tramite le note e inizio a comporre una melodia a cui poi appoggio delle parole. Basando la mia composizione su piano voce solitamente nascono delle canzoni più lente, quasi più intime. Essendo “Non dirmi” un brano che incita al cambiamento ho voluto provare ad uscire da questo schema. Così facendo, mentre scrivevo la canzone ho iniziato ad immaginarci sopra una forte presenza ritmica staccandomi quindi da quello che percepivo suonando solamente la tastiera. Questo per me rappresenta una evoluzione nel mio modo di scrivere che spero di poter sviluppare sempre di più anche in futuro.”

Hai recentemente presentato la tua musica live in vari eventi. Come ti senti a esibirti dal vivo e quale è stata la tua esperienza più memorabile finora?

“Quando mi esibisco dal vivo con i miei brani mi sento catapultata nel mio mondo, come in una bolla indistruttibile. È la stessa sensazione che provo quando mi chiudo nella mia cameretta e scrivo un testo nuovo. È qualcosa che mi è difficile spiegare a parole; l’emozione è tanta e anche la paura di sbagliare c’è sempre però dopo le prime note capisco di essere nel mio posto sicuro ed è come se urlassi al cielo “questa sono io” mostrando anche tutte le fragilità.

Sicuramente finora l’esperienza più memorabile è l’esibizione a Mestre presso l’Auditorium del Centro Culturale Candiani dove, prima di cantare, mi hanno dato la possibilità di raccontare il mio brano e questo ha fatto in modo che il pubblico potesse poi davvero capire ciò che volevo trasmettere con la canzone. È stato molto emozionante e sarà un ricordo che porterò sempre con me.”

LARIA per chi non ti conosce ancora, come descriveresti il tuo stile musicale e cosa speri che il pubblico prenda dalla tua musica?

“Credo che il mio stile rispecchi in parte quello indie pop ma si distanzia comunque dalle canzoni che ascoltiamo in radio ogni giorno. Personalmente tengo molto alla cura del testo, delle parole che utilizzo. Credo che i miei brani facciano parte di quella nicchia di canzoni da ascoltare con le cuffie sdraiati sul letto dove ti lasci trasportare, oltre che dalla melodia, anche dalle parole stesse.

Mi piace immaginare che con la mia musica le persone possano trovare uno spazio in cui riconoscersi o rifugiarsi in seguito ad esempio ad una di quelle giornate frenetiche dove non si ha neanche il tempo di chiederci come stiamo.”

Infine, c’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi fan e a chi ascolterà “Non Dirmi” per la prima volta?

“Vorrei dire loro di ballare con i piedi o con la mente durante l’ascolto del brano senza chiedersi quello che stanno pensando di loro le persone intorno. Infine, se al termine della canzone sentono di essersi riconosciuti o ritrovati in qualche frase, forse significa che è ora di fare quel fatidico salto nel vuoto e di abbracciare il cambiamento.”

— Onda Musicale

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