Il brano è il bigliettino da visita perfetto per l’artista poiché racchiude in sé tutta la sua filosofia e il suo sound che si muove tra hip hop e cantautorato.
Retrophil strizza l’occhio a Caparezza e come il grande maestro canta senza peli sulla lingua.
Ciao Filippo. Innanzitutto, congratulazioni per l’uscita di “Bel Paese”. Puoi raccontarci com’è nata l’idea di questo brano?
“L’idea del brano nasce dal bisogno urgente di avere un punto di riferimento per essere introdotti alla realtà in modo positivo. Da qui la frase chiave del ritornello “ chiacchiericcio e frasi fatte” perché non abbiamo bisogno, in particolare noi giovani, di slogan o parole astratte ma di ascoltarci tutti l’uno con l’altro. Insomma tutti siamo colpiti dai fatti, dalla ricerca di cose vere e non solo di una moda passeggera.”
Nel tuo brano critichi ironicamente le dinamiche dell’italiano medio e le raccomandazioni. Quanto di tutto ciò è frutto della tua esperienza personale?
“Vengo da una storia scolastica di bullismo. Pur andando bene a scuola venivo spesso deriso per la mia sensibilità e preso di mira. Quello che mi feriva di più era la superficialità degli adulti che spesso se ne lavavano le mani. E da qui l’idea che la gran parte della società italiana sia ammalata di una indifferenza stupida e colpevole.”
Il tuo stile unisce hip hop e cantautorato. Retrophil, quali sono stati i tuoi principali punti di riferimento musicali e culturali?
“Ho iniziato ispirandomi al rap italiano di contenuto. I miei riferimenti culturali italiani sono Caparezza, Willie peyote, Fabri fibra, Frankie hi nrg. In generale mi distacco dal rap di protesta fine a se stesso che spesso produce immagini o istiga a violenze ancora più grandi di quelle che vorrebbe combattere. Non essendo legato solo al rap ma avendo nelle mie corde anche altri generi mi piace variare usando le forme espressive possibili.”
Collabori con Mauro Spenillo per la musica del brano. Com’è lavorare con lui e come si è sviluppata questa collaborazione?
“Mauro dal nostro primo incontro mi ha colpito per la sua sensibilità umana calda e accogliente. Mi ha permesso di esprimermi con libertà sicuro di essere ben guidato. La sua professionalità ben nota nel mondo musicale si è confermata nella nostra collaborazione per l’evidente capacità tecnica/musicale. E per questo da settembre spero che continueremo a lavorare su nuovi brani.”
Sei un grande appassionato di informatica, videogame, film e fumetti. Quanto influenzano queste passioni il tuo processo creativo?
“Molto all’inizio del mio percorso affascinato come ero dal mondo degli “anime”, dei video games e dei film vintage. Oggi crescendo un po’ meno perché mi accorgo che tutta la vita può essere uno spunto artistico.”
Il tuo percorso musicale è iniziato con “Life in Gaming” e “Matrix”. Come pensi che la tua musica sia evoluta fino ad arrivare a “Bel Paese”?
“Sono partito dal fatto che da giovanissimo ero affascinato dalla fantascienza e dai film futuristici come Matrix . Sono arrivato a “Bel Paese” perché attraverso le mie riflessioni e nuovi ascolti ho imparato che tutta la realtà mi interessa come spunto di ispirazione.”
Retrophil, quali sono i tuoi progetti futuri? Possiamo aspettarci un album completo dopo “Bel Paese”?
“Continuare a produrre nuovi brani e spero con la collaborazione del maestro Mauro Spenillo di realizzare al più presto una raccolta di brani più completa.”
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