Fuori dal 13 settembre “Polvere“, il debutto di Bambina. La cantautrice scrive musica per esorcizzare i sentimenti e questo singolo ne è una chiara rappresentazione.
“Polvere” è rendersi conto del mondo attorno a noi. Mettere via il cellulare; aprire gli occhi e rendersi conto che qualcosa si è rotto. Siamo sempre connessi, ma mai davvero vicino all’altro. Bambina riflette su questa situazione e nasce così il suo primo singolo.
Ciao Bambina, il 13 Settembre è uscito il tuo singolo di debutto, ‘’Polvere’’. Puoi raccontarci come è nato questo brano e qual è stato il processo creativo che ti ha portato a scriverlo?
Devo dire che i processi creativi mi stupiscono sempre. Durante il processo in sé non ho molta consapevolezza di quello che succede, succede e basta. È il dopo che è affascinante, perché mi rendo conto che la musica ha parlato al posto mio. Ho scritto ‘’Polvere’’ per l’esigenza di comunicare un malessere personale, ma credo anche sempre di più collettivo, scaturito dalla constatazione di essere assorbiti quasi completamente dal mondo dei social e della tecnologia.
Hai detto che il brano è nato dopo aver rotto il telefono e trascorso due giorni senza contatti virtuali. Cosa hai scoperto durante quel periodo di distacco dai social e dalla tecnologia?
Durante quei due giorni sono stata obiettivamente meglio a livello mentale, all’inizio hai la sensazione di aver perso chissà cosa, poi però ti accorgi che stai perdendo tanto altro della vita che ti circonda. Personalmente amo usare i social e condividere la mia vita artistica con le persone attraverso di essi, però credo che sia necessario dar loro il giusto peso e integrarli nella propria quotidianità, se si ha voglia, senza dimenticarsi di vivere nella realtà.
“Polvere” è il tuo primo singolo, un debutto che porta molte aspettative. Quali emozioni hai provato nel lanciarlo al pubblico e come stai vivendo questo momento?
Sono soddisfatta del lavoro fatto, ma essendo una persona molto autocritica, cerco sempre il difetto nelle cose e questo da una parte mi sprona a migliorare giorno per giorno, dall’altra può diventare una gabbia. Sono felicissima che il mio progetto stia prendendo forma e di aver iniziato con ‘’Polvere’’. Tengo tantissimo alla musica e alle canzoni che la stessa mi ha ispirato e purtroppo non riesco mai ad essere soddisfatta al 100% di quello che faccio, perché consapevole che si può fare sempre meglio.
Hai descritto le tue performance live come una catarsi interiore. Qual è il tuo approccio al palco e in che modo cerchi di coinvolgere emotivamente il pubblico durante i concerti?
Questa è la domanda che preferisco in assoluto. Credo che la parte più bella del fare musica siano i live. Il contatto che si viene a creare con le persone, la condivisione di emozioni e la bellezza di scoprire come la musica ci renda tutti uguali sono il mio concetto di felicità. Prima di salire sul palco ricerco la solitudine, per concentrarmi al meglio sull’energia che voglio trasmettere, e quando salgo semplicemente cerco di essere me stessa e di lasciar parlare le canzoni, quasi sempre fanno loro il lavoro con il pubblico al posto mio.
Essendo una cantautrice così giovane, come vedi la tua carriera musicale nei prossimi anni? Quali sono i tuoi sogni e obiettivi?
Non riesco a immaginarmi fra qualche anno. Quello che mi auguro è di preservare questa passione che mi tiene viva e di scrivere sempre. I sogni sono tanti, il primo fra tutti al momento è la realizzazione di un EP.
Hai scelto il nome d’arte “Bambina”. Cosa rappresenta questo nome per te e come si riflette nella tua musica e nel tuo modo di esprimerti artisticamente?
Il mio nome d’arte è anche il mio vero nome, quindi posso essere me stessa al 100%. Bambina è il nome di mia nonna, sono molto affezionata a questo nome e orgogliosa di portarlo, pertanto ho deciso di costruirci intorno la mia identità artistica.
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