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George Brown: un’eredità eterna che oggi approda in un disco di inediti

George Brown

È uscito di recente per Astana Music questo “esordio” personale per George Brown scomparso a novembre dell’anno scorso.

Un disco che troviamo anche in vinile dal titolo “Where I’m Coming From” e che raccontiamo da vicino parlando con la vedova, Hahn Brown. È un lavoro che finalmente mette sul tavolo la grande libertà compositiva e il genio creativo di uno dei padri della disco music e del funk mondiale, disco intimo, intenso, introspettivo, di un suono che decanta il tempo e la vita. Ed è storia del luglio 2023 quella che ha visto di nuovo i Kool & the Gang sugli scaffali dei dischi con un lavoro di inediti dal titolo “People Just Wanna Have Fun” uscito sempre per Astana Music. George Brown ci lascia un’eredità di 60 anni di carriera e oltre 90 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Ed è una storia impossibile da sintetizzare… e che penso non avrà mai fine.

Un disco che sembra un vero e proprio addio definitivo. Nello scriverlo, George Brown ha pensato di guardare indietro alla sua vita e di riassumerla?

In tutta onestà, George non avrebbe mai fatto cose senza ripensarle per giorni e giorni. Quindi ci ha riflettuto profondamente? Beh, credo proprio di sì. È stata un’esperienza personale che ha voluto condividere con tutta la famiglia, gli amici e tutte le persone che lo hanno amato in tutto il mondo. Credo che certe persone riescano a sentirlo quando lasceranno questa terra. George probabilmente aveva la sensazione che il suo tempo qui non sarebbe durato ancora a lungo. Ecco anche perché queste canzoni sono così tanto profonde e personali. George era un uomo che non parlava troppo spesso delle sue emozioni personali. Quindi credo che queste canzoni abbiano fatto anche quello che a parole non faceva, che in qualche modo siano state scritte per condividere il modo in cui i disordini nel mondo lo hanno influenzato, la sua gratitudine verso sua nonna per avergli mostrato Dio e la fede, per dire “grazie” alla sua ex ragazza che lo ha aiutato nei suoi momenti difficili… per dirmi quanto mi ama e quanto è grato per il mio amore, le mie cure e per essere stato al suo fianco durante tutti i momenti belli e difficili che abbiamo attraversato. Spesso mi diceva “dopo la mia morte, avrai con te il mio lavoro e il mio messaggio”.

Un suono “strano” visto il suono a cui ci avevano abituato i Kool. Quali scelte artistiche sono state fatte? Perché un suono così diverso dal suo solito stile?

George era molto dotato, talentuoso e geniale di per sé. La sua mente era sempre piena di nuove idee e suoni molto innovativi. Stare con la band significava essere coesi con i suoi compagni di viaggio. A volte però il suo contributo o quello che lui ha provato a portare nei Kool & the Gang non è stato convalidato o preso in considerazione, sebbene alcuni input siano stati poi concretizzati. Il suono che ha creato con i Kool era il suono della band, un suono proveniente da tanti compromessi e grazie al quale ha ottenuto il successo che conosciamo tutti. Ora invece, con un disco solo e soltanto suo, ha scelto lui il suo corpo di lavoro e voleva che tutto risplendesse a sua immagine e somiglianza.

C’è anche altro materiale in cantiere per eventuali altre pubblicazioni?

George era un creativo, il suo studio musicale era il suo santuario. Quindi puoi star certo che ci sarà molta altra musica in arrivo. C’è un album jazz che uscirà l’anno prossimo ad esempio. A parte i progetti di George, devo concentrarmi anche sulla carriera musicale di nostro figlio Aaron. Sta seguendo le orme di suo padre e ha anche ereditato doti musicali fenomenali. Ha gia pubblicato il suo primo singolo intitolato “Breaking My Heart”. Che dirti: Sono così felice di avere la musica che continua a fluire attraverso la nostra casa. Questo mi dà un senso di conforto anche se George non è più con noi.

E ora cosa ne sarà del progetto Kool & the Gang?

Non sono sicura che avranno altri progetti in futuro. I pilastri del progetto ormai non ci sono più. L’ultimo disco di inediti, “People Just Want to Have Fun”, è stato creato e finanziato esclusivamente da George Brown. È stata sua l’idea di riunire la band per creare un album divertente per le persone dopo la tragedia e la reclusione del Covid. Sentiva che era un periodo della vita così tumultuoso che le persone dovevano sopportare e voleva che questo album unisse le persone e desse loro la forza di tornare a godersi di nuovo la vita. George ha sempre pensato e divulgato messaggi di amore per la famiglia e per gli altri. Ha sempre sognato e voluto vedere tutte le persone stare insieme indipendentemente dalla razza, dal colore della pelle o dal sesso e sa che l’unica cosa che può fare tutto ciò è la musica. Anche se potrebbe non esserci un nuovo progetto in cantiere, tutti i membri fondatori hanno lasciato dietro di sé successi senza tempo. La band continuerà come direbbe George “Lo spettacolo deve continuare”.

— Onda Musicale

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