Gli Speedgöat, band bresciana di speed metal ispirata a leggende come Motörhead ed Exciter, hanno iniziato il 2025 con grande slancio
Grazie al nuovo video live di “Just For You“, che gli Speedgöat registrato durante la prestigiosa apertura ai Brujeria allo Slaughter Club di Milano. Con tematiche profonde, un sound furioso e una dedizione assoluta alla loro arte, gli Speedgöat
continuano a farsi strada nella scena metal, lavorando su un nuovo EP e pianificando nuove collaborazioni. Abbiamo parlato con Simone “Helgast” Cavagnini, batterista della band bresciana.
Il vostro nuovo video live di “Just For You” è un tributo speciale a Juan El Brujo e Pinche Peaches dei Brujeria. Cosa vi ha spinto a dedicare questo lavoro a loro, e che impatto hanno avuto su di voi come band?
Helgast – Abbiamo avuto il piacere di condividere il palco con loro allo Slaughter l’anno scorso e a fine concerto siamo stati un sacco a parlare con Brujo, ma soprattutto con Pinche che alla fine mi ha anche regalato la sua maglietta personale. Sono una band incredibile, li seguo dal loro debutto e sono sempre stati una delle mie band preferite. La dipartita di Pinche e Brujo a poche settimane dal nostro concerto insieme ci ha lasciato senza parole, dedicare a loro questo video ci sembrava il minimo.
Il brano “Just For You” affronta temi profondi come la distruzione emotiva causata da dipendenze e malesseri. Cosa vi ha ispirato ad affrontare queste tematiche e quanto è importante per voi esprimere messaggi di questo tipo attraverso la vostra musica?
Helgast – È uno dei pochi testi dove c’è poco spazio per il fantastico, anzi non ce n’è affatto. Vivere molto spesso fa male. Nicco è stato capace di rendere questo concetto in poche parole dirette, che tra l’altro possono essere interpretate con diverse chiavi di lettura. Sono certo che molte persone possono rivedersi in questo testo all’apparenza semplice, ma che nasconde una marea di concetti, malesseri e sensazioni presenti in ognuno di noi.
Registrare l’audio del video dal vivo durante un concerto così prestigioso, come l’apertura ai Brujeria allo Slaughter Club, è una scelta audace. Quali sfide avete incontrato e come pensate che questo approccio metta in risalto l’energia degli Speedgöat?
Helgast – Ti ringrazio per questa domanda: è vero, non è da tutti far uscire un video di un live nudo e crudo, senza “aggiustamenti” postumi in studio. Noi in realtà l’avevamo già fatto con un altro brano in occasione del concerto in apertura ai Sepultura qualche anno fa. Credo sia il modo migliore per dimostrare il nostro valore: quello che sentite e vedete siamo semplicemente noi che facciamo il nostro lavoro meglio che possiamo.
La dimensione live è quella dove ci troviamo meglio e credo che mostrarsi al pubblico senza trucco e senza inganno sia una forma di rispetto verso chi ci ascolta. Siamo una band old school, non ci piace “barare” e non lo facciamo nemmeno in studio. Credo che ogni band dovrebbe fare così, ma i tempi cambiano e ci sta che ragazzi più giovani abbiano una mentalità diversa dalla nostra. Per esempio io non uso trigger sulla batteria: certo sarebbe più semplice e anche più comodo per svariati aspetti, ma credo snaturerebbe il nostro sound, quindi preferisco microfonare e pestare a sangue sul mio strumento. Tornando al video non abbiamo incontrato particolari sfide: sappiamo imbracciare i nostri strumenti, sappiamo bene i brani in scaletta, basta salire sul palco e dare il massimo. Questi sono gli Speedgöat.
Speedgöat è una band di recente formazione, ma avete già avuto l’opportunità di suonare con giganti del metal come Sepultura e Brujeria. Come vedete questa crescita rapida e quali sono stati i momenti più significativi per voi finora?
Helgast – Siamo molto contenti di aver avuto queste opportunità e dobbiamo ringraziare Luciano “Cianotik” Taffurelli, che tra le altre cose è il direttore artistico della Festa di Radio Onda d’Urto, emittente dove lavoro: è stato grazie a lui se gli Speedgöat possono fregiarsi di aver messo i piedi su quei palchi prestigiosi. È vero la crescita è stata rapida, ma sai com’è: io personalmente a 47 anni non voglio perdere tempo e qualsiasi occasione per mostrare quel che valgono gli Speedgöat
su un palco, grande o piccolo che sia, voglio prenderla al volo!
Avete annunciato l’uscita di un nuovo EP. Potete darci qualche anticipazione sui nuovi brani o sulle direzioni musicali che state esplorando?
Helgast – I nuovi brani sono veramente una cannonata. Non si discostano troppo da quelli del disco, il nostro stile è quello, però credo siano più “maturi” nel senso che oggi siamo più consapevoli delle nostre capacità e di ciò che ci riesce meglio.
Oltre alla musica, il chitarrista Feddo Guarienti si occupa anche della produzione video e fotografica, come dimostrato nel montaggio del vostro nuovo video. Quanto è importante per voi mantenere questo controllo creativo sulla vostra immagine e sui vostri progetti?
Helgast – Feddo è davvero diventato un bravissimo videomaker. Va da se che non sfruttare questo suo talento sarebbe da stupidi, specialmente finché non si fa pagare ahahahahah! Scherzi a parte avere libertà creativa sul progetto è fondamentale, non credo saremmo in grado di scendere a compromessi riguardo a nulla di ciò che facciamo.