Asia Antonietti, in arte Asia, è una giovane cantautrice di 19 anni originaria di Fano (Pesaro-Urbino), città in cui vive e studia. Il genere musicale nel quale si identifica maggiormente è il pop, con influenze personali che arricchiscono le sue interpretazioni.
Asia ha già calcato palchi importanti, tra cui Radio Deejay On Stage, ha aperto il concerto di Gaia, è stata finalista del Contest Nokep su Sky e ha partecipato a diverse trasmissioni su Rai Radio 2 e Radio LatteMiele.
La cantautrice marchigiana ha già all’attivo otto singoli, tra cui “Lasciarsi Andare” (2020), “Lo Faccio per Me” (2022), “Instabilità” (2022), “Suicidio Gourmet” (2022), “Se Stanotte Morirò” (2023), “Bon Voyage” (2023), “Nuda e Cruda” (2024) e “Luce di Notte” (2024).
Asia porta avanti un progetto dal nome “Sogna Come Facevi da Bambina”, presentato, accolto e avviato in varie realtà a contatto con i giovani, fra cui una scuola pugliese.
L’intervista
Ciao Asia come stai? Come nasce la tua passione per il canto?
Ciao, è un piacere rispondere a queste domande, in questo periodo sono molto emozionata. La mia passione per il canto è nata fin da quando ero piccola: pensa che sui social ho postato un video in cui, a solo un anno, avevo già il microfono in mano e cantavo, sulle braccia di mio papà mentre con le manine battevo sui tasti del piano forte! Mio papà amava cantare e suonare, mentre mia mamma adora ballare ed ascoltare musica. Mia mamma mi racconta sempre che, invece della classica ninna nanna, per farmi addormentare mi facevano ascoltare musica italiana davanti ad un jukebox. All’età di otto anni ho iniziato a guardare una serie TV dal titolo “Violetta”, che ha fatto crescere ancora di più il mio amore per la musica. Passavo intere giornate davanti allo specchio a imitarla, fingendo di essere lei e cantare davanti a mia nonna con una spazzola in mano. Così ho espresso a una persona a me cara, di nome Viviana, il mio desiderio di prendere lezioni di canto. Lei mi ha ascoltato e mi ha portato a lezione. Da quel giorno, non ho più smesso di studiare canto.
Sei stata scelta per esibirti alla 15esima edizione del Gran Galà della Stampa del Festival presso l’Hotel Royal, con un medley che unisce varie generazioni.
Esattamente! Canterò al Gran Galà della Stampa del Festival presso il Royal Hotel: sono super felice di questa possibilità che mi è stata data e per questo ringrazio di cuore le persone che hanno creduto in me e nella mia musica, in particolare Ilio Masprone. Non vedo l’ora che arrivi il grande giorno. Ho tanta voglia di salire sul palco e cantare e mettermi alla prova anche in questa nuova sfida.
Come mai hai scelto questi brani?
Insieme alla direzione artistica abbiamo deciso di portare un medley che unisce diverse canzoni per omaggiare anche alcuni artisti che saranno presenti e verranno premiati durante l’evento, come Umberto Tozzi e Shel Shapiro. Il medley comprenderà “Mi Manchi! di Fausto Leali, “Bisogna Saper Perdere” di Shel Shapiro e “Gente di Mare” di Umberto Tozzi, brani iconici che hanno segnato la storia della musica italiana. Scegliere i brani più adatti per me è stato impegnativo perché dovevo trovare la giusta chiave per far sì che tutto funzionasse, spero che piaccia e sia di gradimento a chi mi ascolterà.
“Sogna Come Facevi da Bambina” è un tuo progetto che stai portando avanti. Come nasce?
Il progetto “Sogna Come Facevi da Bambina” nasce da una mia esperienza, scolastica e personale. Ho terminato la scuola da poco e durante quegli anni ho sofferto molto. Mi sentivo sola, poco sostenuta dai miei compagni e spesso circondata dall’indifferenza. Nonostante cercassi di condividere la mia musica con i miei coetanei, non mi sentivo accettata e spesso presa in giro per quello che facevo e per il sogno che avevo, fino a non voler andare più a scuola, ero anche aumentata notevolmente di peso per il disagio. Un giorno mi sono posta delle domande: quanti ragazzi staranno vivendo la mia stessa situazione? Come posso contribuire ad aiutarli? Così è nato “Sogna Come Facevi da Bambina”, un progetto che affonda le sue radici proprio tra i banchi di scuola. La prima bozza l’ho scritta durante gli intervalli scolastici, mentre gli altri miei coetanei passeggiavano tra i corridoi. Oggi questo progetto è diventato un vero e proprio laboratorio creativo che, attraverso la mia musica, vuole trasmettere messaggi importanti e positivi: credere in se stessi e nei propri sogni, riscoprire il valore dell’altruismo, riflettere sulle proprie paure e su ciò che ci limita. Un percorso di crescita e consapevolezza, nato da un’esperienza personale che può diventare un’opportunità di cambiamento per tanti.
Penso che questa frase in questo momento speciale ti si addice molto “Sogna Come Facevi da Bambina” perché stai sognano ad occhi aperti, e immagino è quello che sognavi di raggiungere da bambina. Mi immedesimo anch’io in questa frase, avendo la stessa tua età e capisco molto cosa significa realizzare i propri sogni.
La frase “Sogna Come Facevi da Bambina” la considero piena di amore e tenerezza, qualcosa da custodire dentro ognuno di noi. Da piccoli sognare è più facile: tutto ci sembra possibile, siamo più liberi. Crescendo, però, questa magia a volte si affievolisce, ed è un peccato. Io cerco di conservarla dentro di me e di condividerla attraverso il mio laboratorio creativo, affinché altri possano riscoprirla. Oggi sto vivendo un sogno ad occhi aperti, è un momento bellissimo, che ho sognato e per il quale sono anni che non mollo nonostante tutto, ma dentro di me c’è anche un po’ di confusione, ancora non mi sembra vero. Forse, dopo Sanremo, io e la mia Asia bambina ci renderemo davvero conto di quello che è successo.
Hai già calato palchi importanti come “Radio Deejay On Stage” hai aperto anche il concerto di Gaia” come gestisci l’ansia e tutte le emozioni prima di ogni esibizione?
Gestire l’ansia prima di un live è stato un grande problema per me fin dal 2023. Le ore prima di salire su un palco le vivevo in modo pessimo, con tanta, tanta ansia. Poi, un giorno, mi sono detta: Asia, basta! Non potevo continuare a viverla così. Così ho deciso di chiedere aiuto a un coach straordinario, Roberto Re, per imparare a governare le mie emozioni e di iniziare un percorso di crescita personale, Oggi prima di un live sono serena: ovviamente l’emozione è sempre presente e alle volte la mente mi fa brutti scherzi, ma ho imparato delle tecniche che ti assicuro possono davvero fare la differenza in una performance. Per esempio, il potere dell’immaginazione: visualizzare un live più e più volte. La mente, infatti, non distingue ciò che immaginiamo da ciò che è reale.
Qual’e la tua canzone “biglietto da visita”
Beh sicuramente “Luce di Notte”, che nella sua semplicità trasmette un messaggio che racchiude la mia filosofia di vita “sogna come facevi da bambina, non smettere mai!”
Il tuo duetto dei sogni?
Senza dubbio Emma Marrone, che è l’artista che ho sempre preferito. Mi piacciono molto i suoi brani, il suo modo di cantare e la sua forza interiore: in molti lati mi ci rivedo . Sono molto legata ad Emma, era anche l’artista preferita di mia nonna, che ora non c’è più. Sarebbe un bel regalo cantare insieme a lei.
I tuoi progetti futuri?
Sono diversi, ne cito alcuni: pubblicare brani nuovi , aprire un concerto di un big e soprattutto salire sul palco di Sanremo fra le nuove proposte! Chissà, mi piace sognare in grande e credere che tutto sia possibile. In particolare, però, voglio diffondere il mio progetto “Sogna Come Facevi da Bambina” in quante più realtà d’Italia. Mi piacerebbe molto avere un contatto “faccia a faccia” con il mio pubblico, partendo dalle scuole fino ad arrivare alle parrocchie e alle associazioni, con l’obiettivo di coinvolgere i giovani come me, ma anche i più piccoli. Sto quindi lavorando ad un tour di ‘Sogna Come Facevi da Bambina’, che ha già toccato delle tappe, come ad esempio una scuola media in Puglia.