Michele Pettinato torna dopo una breve pausa musicale con il singolo “La luce di chi si cerca”, disponibile su tutti i digital store dal 27 dicembre.
Il nuovo singolo di Michele Pettinato si tratta di un brano che vuole portare un po’ di luce in questo mondo oscurato dalle brutte situazioni che sta vivendo. Michele parte da noi stessi: per migliorare quello che c’è fuori, prima miglioriamo noi.
“La luce di chi si cerca” è un brano che ci invita a ritrovare quella scintilla che ci scuote e ci dà energia, che ci fa stare bene con noi e con chi ci circonda.
Se dovessi descrivere “La luce di chi si cerca” con un’immagine o una scena, quale sarebbe?
Se dovessi rappresentare con una immagine “La luce di chi si cerca” immaginerei la scena di una donna o di un uomo in solitudine, seduti su una poltrona mentre guardano la città da una finestra aperta. La solitudine è ciò che anticipa la nostra socialità. È il momento in cui possiamo riaccendere quella luce di umanità che ci porta alla ricerca dell’altro, di ritrovare quella sensibilità che spesso perdiamo di vista nella nostra frettolosa quotidianità
Se “La luce di chi si cerca” fosse la colonna sonora di un film, che tipo di storia racconterebbe?
Se fosse un film racconterebbe la storia di un lungo viaggio, tra le città del mondo dove tocchiamo le tante forme di solitudini. Le immagini di questo viaggio si alternerebbero con quelle interiori, quelle che servono per riappropriarci della nostra identità.
Hai una routine particolare quando componi? Preferisci lavorare di notte, in solitudine, o hai bisogno di confrontarti con altri musicisti?
La composizione di un pezzo avviene sempre in solitudine. Di solito, riesco a lavorare meglio di mattina. La melodia suggerisce spesso i testi facendo nascere in me emozioni e suggestioni. Nei momenti successivi alla composizione di un nuovo brano, mi confronto con il mio amico arrangiatore Donato Fumarola con il quale cominciamo a immaginare il pezzo così come verrà inciso in studio.
C’è un artista con cui sogni di collaborare, magari anche fuori dal panorama italiano?
Ci sono tanti artisti con cui mi piacerebbe collaborare. Cito fra tutti Bungaro, autore di brani meravigliosi. Anche Ron è un autore che stimo tantissimo.
Qual è il miglior complimento che Michele Pettinato potrebbe ricevere da chi ascolta “La luce di chi si cerca”?
Il miglior complimento che potrei ricevere da chi ascolta “La luce di chi si cerca” è quello dell’emozione, del fatto cioè che il brano è riuscito ad aprire uno spiraglio nel cuore di chi ascolta, una strada per interrogarsi su come cercare e trovare se stessi attraverso l’incontro con gli altri
Qual è il tuo rapporto con i social? Li vedi come un’opportunità per avvicinarti al pubblico o come una distrazione dal lato più autentico della musica?
Credo che i social siano un buon strumento di promozione e di diffusione. Vanno usati nel giusto modo, senza esagerare. L’ascolto della musica necessita di step successivi che richiedono un ascolto e un approfondimento della vita degli autori attraverso un tempo più lento, che prescinde dalla velocità dei social.
Se potessi lasciare agli ascoltatori un solo messaggio con la tua musica, quale sarebbe?
Ogni autore ha dei messaggi da lasciare con la propria musica. L’arte ci consente di lasciare delle tracce di noi nella storia, è qualcosa che resta al di là della nostra vita. Questa cosa mi emoziona tantissimo. Ecco, con la mia musica mi piace trasmettere l’idea che ogni forma d’arte è essenziale per dare significato alla nostra vita. Ognuno di noi dovrebbe avere questa consapevolezza. E’ come una boccata di ossigeno che ci regala una via di fuga dalle preoccupazioni e dagli impegni di ogni giorno.
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