Recensioni e Interviste

“Stramba4” è il nuovo video di Giorgia D’Artizio: la nostra intervista

foto artista

Il brano, ricco di significati nascosti, è contenuto in “Nomea”, ultimo album pubblicato di recente.

Abbiamo rivolto qualche domanda alla cantautrice genovese Giorgia D’Artizio in occasione dell’uscita del video di “Stramba4”.

Qual è stata l’ispirazione principale dietro la creazione di “Stramba4”?

Nel nostro album Nomea, il fulcro del discorso gira intorno alle voci interiori, multiple personalità che si manifestano inconsciamente nelle nostre vite. Possono essere portatrici di messaggi se le si vuole ascoltare. In Stramba4 Max Ravanello ha costruito una melodia disconnessa che ricorda molto una marcia funebre ispirandosi alla musica popolare ed al timbro del clarinettista Tony Scott. Mi sono ispirata al teatro, al cinema e alla letteratura in questo brano come nelle altre strambe. Provate a pensare al Teatro della Crudeltà di Antonin Artaud o al concetto di smarginatura a cui ha dato luce la super Elena Ferrante. In queste opere troverete dei collegamenti di contenuti ed espressione con Stramba4.

Puoi parlarci del processo creativo dietro il video di stramba4?

Ho pensato fosse un argomento facile da raccontare per immagini, il nostro dialogo interiore con l’inconscio collettivo e con la nostra ombra. Ho lavorato in sottrazione. Io e Caterina saremmo bastate per rappresentare la nostra storia. Stramba4 si può collegare al video Insolita Allegria, sarebbe il suo proseguo. Per questo abbiamo deciso di vestirci nello stesso modo, per conferire un senso di continuazione. Ho scelto una location facile e che potesse dare alla storia realismo. Ho ridotto all’osso tutto ed ho costruito a grandi linee una narrazione che potesse rientrare nel minutaggio della canzone.Con il video maker Prugna ci siamo confrontati ed abbiamo poi mediato insieme la scelta delle riprese. In una mattinata di lavoro abbiamo fatto tutto, ma mi piacerebbe dedicare più tempo nei prossimi video agli spazi del processo creativo.

Come hai collaborato con la Collettiva per la realizzazione del video?

Ho collaborato con chi mi ha dato la disponibilità di poterci essere, ovvero Caterina De Biaggio in questo caso. Non posso stare dietro a una formazione di nove elementi come la nostra, tra l’altro variabile, senza risorse economiche. Chi partecipa ai miei video lo fa senza retribuzione o rimborso spese. Ho imparato a lavorare con chi c’è, la ciurma è spesso impegnata in altri progetti o lavori, trovo sia anche giusto che si partecipi quando si può, sentendo affinità o appartenenza in quello che si fa. Meglio essere liberi di poter scegliere.

Quali sfide hai incontrato durante la produzione del video e come le hai superate?

La sfida è stata quella di stringere i tempi e dovermi arrangiare non avendo disponibilità economiche particolari ed essendo principiante nel mondo dei video. Passerei giornate intere a costruire film o storie, mi piacerebbe dedicarci molto più tempo.

Quali emozioni speri che gli spettatori provino guardando Stramba4?

Non lo so, spero siano portati a riflettere e che trovino familiarità con il tema trattato, che possano interagire con la loro ombra senza paura nel nome della trasformazione e dell’accettazione, auguro a loro quello che auguro a me, di liberarci dalle maschere che comandano le nostre vite rendendoci infelici e fasulli in primis con noi stessi.

Ci sono influenze artistiche o musicali specifiche che hanno guidato la creazione di questo video?

Mi piace il cinema e sicuramente mi sono fatta ispirare inconsciamente da diversi registi che hanno magistralmente dato luce a quello che non si può vedere ma c’è. Per esempio Wim Wenders mi ha insegnato a farmi ispirare dal luogo dove vengono fatte le riprese senza per forza dover seguire una storia, motivo per cui abbiamo dato spazio ai gatti e alla casa; registi come David Cronenberg o David Lynch mi hanno aiutata a dare materialità all’inconscio e alle trasformazioni attraverso la rappresentazione del corpo, Caterina è stata bravissima nella sua interpretazione; Alejandro Jodorowsky mi ha insegnato la dualità della vita e di come simboli, magia e spiritualità siano fondamentali elementi del nostro viaggio che è la vita, portatori di messaggi per chi li vuole ascoltare. In stramba4 si fa un viaggio magico che potrebbe per alcuni anche essere messaggero.

Puoi condividere qualche aneddoto interessante avvenuto durante le riprese?

Caspiterina non saprei… Posso dire che alcuni gatti della Lemene Yard, quartiere dove vivo, hanno deciso di partecipare alle riprese eh eh, abbiamo dunque dovuto farceli stare secondo un ordine logico, e che io e Caterina siamo l’anti maquillage, ci siamo solo un poco spennellate la faccia con i pochissimi cosmetici che avevamo, sfruttando il trucco sbavato della sera prima.

Hai ricevuto feedback particolari dai fan o dalla critica riguardo il video?

Dai fan sì, devo dire che alcune persone, poche e preziose, affettuosamente, mi hanno scritto le loro riflessioni sul video; il messaggio a molti è arrivato.
Anche parte della ciurma mi ha appoggiata riconoscendosi nel lavoro fatto. Per quanto riguarda la critica ho ricevuto a ora buoni feed grazie all’ufficio stampa Level Up Press con cui collaboro grazie alla nostra etichetta Lilith Label. Mi piacerebbe ci fossero più critiche costruttive in generale tra noi artisti, sembrerebbe si abbia paura di esprimere opinioni anche negative, quando invece sono fondamentali per migliorarsi. Forse abbiamo paura di ferirci; penso sia troppo importante ridare spazio a confronti e riflessioni. Il silenzio regna sovrano…

Ci sono elementi autobiografici presenti nel video o nella canzone?

Certamente! Alcune delle frasi che mi dice Caterina, per esempio, sono quelle con cui sono cresciuta, mio padre si è sempre preoccupato di sminuirmi nella vita, insegnandomi ad appartenere a un modello femminile maschilista per poi darmi della puttana. Per molto tempo ho adottato questo comportamento pagandone le conseguenze. Ci ho messo anni per rimettermi in carreggiata e per scoprirmi diversissima da quello che credevo di essere. Forse un giorno imparerò a ringraziarlo e ad amarlo anche per avermi messa in difficoltà così tanto nella vita, dandomi la possibilità di scoprirmi e di trasformarmi. Al momento faccio ancora un poco di fatica, ci sto lavorando, not easy.

Quali sono i tuoi progetti futuri dopo il rilascio di Stramba4?

Vorrei continuare a girare video sui brani del nostro album Nomea per creare una sorta di film. Stanno iniziando ad uscire un poco di date per l’anno nuovo e non vedo l’ora di poter suonare dal vivo. Stiamo anche raccogliendo idee per scrivere brani nuovi, anche con il gruppo di Freddy Frenzy King Of The Ska.

— Onda Musicale

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