Prodotto da Roberto Costa, il cantautore bolognese sfrutta il potenziale immaginifico della lingua italiana per raccontare storie della sua vita. “Mia madre ha il Parkinson” è il secondo singolo nelle radio.
Dal disco vengono fuori canzoni che potrebbero essere un compromesso, vitalissimo e ben studiato, tra pop e cantautorato, elettronica e sonorità acustiche, ritmi brit-pop e andamenti folk. Un crocevia di sensazioni e suggestioni canore, stratificazioni e frammentazioni nella struttura dei testi. E ancora: metafore, ellissi, uso del potenziale immaginifico della lingua italiana e giochi di parole che a volte compongono (senza dar fastidio) versi nonsense.
“La faccia delle persone” (pubblicato dall’etichetta bolognese Parametri Musicali), primo disco di Maurizio Costanzo, cantautore bolognese (d’origine calabrese), è disponibile in formato fisico, in digital download e su tutte le piattaforme streaming.
È un prodotto artistico che trova la sua cifra stilistica nella cura minuziosa dei particolari, dando vita a una poetica cantautorale variegata e comunicativa. Un lavoro svolto con l’aiuto di Roberto Costa, figura di riferimento della musica leggera italiana, arrangiatore e collaboratore storico di Lucio Dalla, Ron, Luca Carboni, Mina, Gianni Morandi.
Nessuna rigida e invadente impalcatura formale, iper-sonorità elettroniche o distorsioni sono presenti: l’ascoltatore si trova immerso in un racconto di finta leggerezza e discorsività poetica (concediamoci un innocuo paradosso linguistico), dove scrivere appare quasi un compromesso per colmare un rimorso o urlare il proprio umile parere su ciò che ci sta intorno o ancora un bisogno di confessare emozioni e paure. E intanto, con ritmi morbidi, mai aggressivi e atmosfere a volte malinconiche, le parole e la musica si fondono, scorrono in modo semplice ed elegante.
Sintesi delle sue esperienze lavorative (giornalista prima, editore dopo e attualmente docente di oboe in Conservatorio) Maurizio Costanzo nell’album presenta episodi biografici: delusioni, malattia di Parkinson, aspettative dei perdenti in amore, sconfitte e rivincite
Immagini sonore e parole che creano un sentiero in cui addentrarsi, per scoprire pensieri, riflessioni, esperienze: così come in “Mia madre ha il Parkinson”, che mette in scena, con delicatezza e sincerità, l’umile orgoglio di chi affetto da una malattia degenerativa, per non avvilire la propria esistenza, trova giustificazioni e rintraccia affetti in ogni piccola cosa; o la malinconica “Biancaneve”, che mette in scena la vastità morale e materna di una donna che guarda il mondo con coraggio e – nonostante le avversità e gli ostacoli – è consapevole che la vita positiva è comunque alla portata di mano. “Biancaneve spezza il pane / la vita che viene e poi muore / la sete che rimane / e un foglio scritto col suo nome / Poi arriva un temporale / porta via ogni dispiacere”, recita con tono quasi commovente il testo.
“Tutto quello che rimane”, prima traccia del disco, si sofferma sulla volontà e capacità di comunicare e metterci in relazione tra noi, ma spesso rimaniamo in un equilibrio instabile, e tutto quello che rimane da mostrare agli altri sono solo le nostre facce.
“L’ultimo giorno”, invece, è una canzone pervasa da un grande ottimismo. Il cantautore bolognese mette in risalto la necessità di percepire il mondo circostante in perfetta corrispondenza con il proprio stato d’animo: “Scivolare lentamente nelle strade laterali che circondano la mente / vivere dentro un sogno / pensare come se fosse l’ultimo giorno”, canta dolcemente. Quasi come se l’ottimismo fosse un abito da potere indossare per proteggersi dalla realtà e credere che la vita in futuro possa essere migliore di quella attuale. Perché la verità è una e una sola: se siamo sempre felici tutto è molto più facile.
“Aspettando amore ”, l’ultimo brano del disco, pone l’attenzione, invece, sull’instabilità del nostro equilibrio interiore se viene a mancare l’amore. E per amore non si intende necessariamente quello tra uomo e donna, ma qualsiasi tipo, anche platonico Tutti nella propria vita, sussurra nel testo Costanzo, hanno momenti in cui aspettano l’amore: una casalinga, un bambino sui banchi di scuola, una nonna alle prese con i ricordi che si sbiadiscono o un prete sull’altare.
Questa la tracklist dell’album, di cui Maurizio Costanzo è unico autore, sia dei testi sia della musica:
- Tutto quello che rimane
- Cercami
- Mi perdo in un bicchiere
- Biancaneve
- Mia madre ha il Parkinson
- Come in una favola
- L’ultimo giorno
- Aspettando amore
(di Mattia Zaccaro)