L’album esce per l’etichetta Vrec Music Label in digitale e vinile da collezione autografato.
In occasione dell’uscita di Daimon, il nuovo album dei Nuovo Disordine Mondiale prodotto da Giulio Ragno Favero, scambiamo due battute con Aldo Onori, cantante della band ed autore di testi tra il biblico e l’esoterico.
Descrivete la vostra band in 5 righe. Da dove provenite ed il genere che proponete. Dateci dei riferimenti ad artisti a cui vi ispirate.
I nuovo disordine mondiale provengono da contesti ed attitudini musicali molto diverse. Le nostre diverse peculiarità hanno contribuito fortemente a proporre un genere contaminato dalle nostre esperienze ed orientato ad essere poco identificabile in una precisa categoria. Veniamo dal rock, dal prog, dal cantautorato, dall’elettronica…i nostri ascolti comuni vanno dai grandi cantautori italiani a band come i Tool, gli Alt-J, Nick Cave, Ghostemane.
Cosa vi spinge a fare musica?
Cosa vi spinge a respirare? eheh è un po’ questo il concetto. Una propensione naturale senza la quale non si può immaginare la vita. Non c’è una missione, non c’è una verità. È qualcosa che si autoalimenta e non ha il combustibile del consenso o dei numeri ma è determinata dall’assoluta bellezza dell’istante in cui si sta sul palco e, finalmente, si vive. Probabilmente un giorno non suoneremo più o smetteremo di produrre canzoni, ma la musica è un linguaggio che ci accompagnerà sempre.
Perché avete intitolato il disco così?
Ci piaceva riprendere l’idea di Daimon di Hillman, o comunque ricondurci alla psicologia archetipica. Il daimon ha poco a che vedere con i demoni stereotipati dalla società ma ha più a che fare con un genio interiore, un seme insito in ognuno di noi che va saputo va annaffiare, alimentare. Una ghianda che diventa quercia. Il nostro è un album che parla di interiorità, di ombre e paure. Di forza e Volontà.
Qual è il brano dell’album a cui siete più affezionati (ogni membro della band può dire il suo)? Raccontateci un aneddoto sulla realizzazione del disco.
Comprendiamo perché i genitori non riescono ad esprimere preferenze circa i propri figli. per noi è la stessa cosa, si tratta solo di momenti ed ambienti diversi che a seconda della loro intensità hanno la loro colonna sonora più adatta. Ma ogni brano è un frammento del nostro cuore.
Che farete nei prossimi mesi?
Speriamo di suonare quest’album dal vivo il più possibile, di inebriarci dell’energia del live e del pubblico, e di travolgerlo.
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